Ecco i numeri del contagio nelle case di riposo in Piemonte: fatti 14 mila tamponi, per ora 3.600 positivi. Villanova "esempio negativo" di ciò che non deve accadere
La casa di riposo di Villanova Mondovì portata a esempio, in tutta la Regione, come "caso simbolo" di quello che non doveva succedere. Nella conferenza stampa di oggi, mercoledì 15 aprile, l'Unità di crisi ha esplicitamente detto questo: «L'analisi che stiamo facendo su tutte le RSA del Piemonte ci ha dimostrato che il 90% delle strutture non ha casi gravi. Vuol dire che c'è stata una stretta osservanza dei protocolli che dovevano osservati, per esempio nell'ingresso del personale. E questo vale anche per il lavoro dei medici di base. Alcune situazioni, come Villanova di Mondovì, vanno prese proprio come fenomeno patologico all'interno di una situazione che dimostra una regolarità e un'ordinarietà». Parole del dr. Antonio Rinaudo, responsabile dell’Area Legale dell’Unità di Crisi attivata dalla Regione Piemonte.
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In Piemonte oggi sono stati fatti quasi 14 mila tamponi nelle RSA: di questi, 3.600 sono risultati positivi, 5.700 negativi e di 4700 è ancora atteso l'esito. I numeri sono stati forniti oggi, in una lunga video-conferenza stampa in cui l'Unità di crisi ha cercato di rispondere alle domande e soprattutto - neppure troppo indirettamente - alle critiche piovute in queste ultime settimane sia da parte politica che da molti direttori di RSA che (LEGGI QUI) si sono sentiti "abbandonati" dall'Ente e dall'Asl nella gestione dell'emergenza covid.
I DECESSI NELLE RSA - Nel primo trimestre del 2020 (1 gennaio - 31 marzo) , nelle Case di riposo del Piemonte sono morte 2.874 persone: 407 in più di quelle decedute nello stesso periodo del 2019. Di queste però solo 248 sono state registrate come morti di ospiti positivi al Covid. Gli altri, non sono stati tamponati.
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I TAMPONI - Attualmente le RSA del Piemonte ospitano in tutto oltre 29.145 persone. A questo numero vanno aggiunti 10.727 oss e 1.980 infermieri, ovvero più di 42 mila persone. Di queste, meno della metà sono state sottoposte a tampone: 13.940, in due tranche. Quando verranno sottoposti gli altri? «Nelle prossime settimane - spiega l'Unità di crisi -, cerchiamo di procedere con le capacità dei laboratori che abbiamo». Verrà prevista una seconda fase di tamponi su chi è risultato negativo? «Si potrà pensare a farla solo dopo che avremo ultimato questa fase».
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I DPI E LE MISURE DA ADOTTARE -La Regione afferma di aver consegnato, in tutto, 140 mila mascherine alle RSA del Piemonte e 57 mila alle SSA. L'assessore Icardi: «Non è vero che "ci siamo dimenticati" delle case di riposo. Fin da gennaio i direttori e le strutture avevano indicazioni sulle procedure da adottare. Laddove sono state adottate, che per fortuna è la stragrande maggioranza dei casi, si è evitato che il contagio esplodesse».
OSS E INFERMIERI IN MUTUA O QUARANTENA - Quasi tutte le strutture si sono trovate in carenza di personale: oss o infermieri in quarantena, perché positivi, o in mutua precauzionale perché sintomatici. L'assessore Caucino: «Appena abbiamo capito le esigenze di personale, abbiamo emanato un Dgr che consente l'assunzione in deroga per un periodo limitato alla durata dell'emergenza». Certo non è bastato: anche perché molti oss, davanti ai bandi emanati dalle Aziende sanitarie che cercavano urgentemente personale per sostituire quelli in isolamente, o per la nuova struttura di Verduno, hanno scelto di passare dall'assistenza privata alla sanità pubblica.
LE INDAGINI DELLA MAGISTRATURA - Il caso di Villanova è anche finito sotto la lente della procura di Cuneo (LEGGI QUI) che ha aperto un fascicolo, le cui ipotesi di reato sarebbero di epidemia colposa ma anche di abbandono di incapace (a seguito di una segnalazione). Antonio Rinaudo, responsabile dell’Area Legale dell’Unità di Crisi attivata dalla Regione Piemonte nonché ex procuratore della Procura di Torino: «Non possiamo dire se siamo in contatto con le Procure su questo tema».
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