Questo giovedì 14 maggio è Giornata di preghiera, digiuno e carità, aperta a tutte le fedi. Un’iniziativa trasversale, che prende le mosse anche dalle parole forti di Papa Francesco la sera del 27 marzo, solo in piazza San Pietro, quando ha detto: “Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda”. Così il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso e dell’Alto Comitato per la fratellanza umana ha offerto a tutti questo momento di condivisione, a distanza, in ragione del covid-19, per coinvolgere tutte le esperienze religiose nel mondo, attivando occasioni di preghiera, gesti di digiuno e di solidarietà, per invocare la liberazione dal virus. “La crisi ci ha messo di fronte alla realtà dell’essere parte dell’unica famiglia umana e ci sprona a promuovere, laddove viviamo, la fratellanza”, ha ricordato tramite il quotidiano ‘Avvenire’ il card. Miguel Angel Ayuso Guixot, a capo di questo Dicastero pontificio. La scelta di intraprendere questa Giornata è anche ispirata al Documento sulla Fratellanza umana, firmato da Papa Francesco ad Abu Dhabi, il 4 febbraio 2019 con il grande iman di al-Azhar, Ahmed al-Tayyeb. Sostegno alla Giornata è venuto innanzitutto da Papa Francesco, ma poi hanno incoraggiato l’iniziativa l’iman al-Tayyeb, il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, nonchè capi di Stato e di Governo nel mondo. Man mano sono arrivate moltissime adesioni da ogni sponda religiosa, Islam compreso che sta vivendo il mese di Ramadan
“E’ un segno di speranza per il futuro – ha aggiunto lo stesso card. Miguel Angel Ayuso Guixot sempre al quotidiano ‘Avvenire’ –. Poiché in fondo al cuore condividiamo i medesimi desideri di bene, mi auguro che, una volta finita la pandemia, possiamo ritrovarci e vivere come fratelli e sorelle in umanità, ciascuno a partire dalla propria cultura e tradizione, nel rispetto della diversità…. Ogni persona, sia essa cristiana od appartenente ad altre religioni o non credente potrà rivolgere una preghiera personale, un pensiero spirituale, una riflessione sulla condizione umana perché il mondo superi l’emergenza. Al contempo potrà accompagnare questo momento interiore con un’iniziativa concreta volta ad aiutare chi è maggiormente nel bisogno”. Ed il cardinale ha precisato meglio: “Preghiera, dialogo, rispetto e solidarietà sono le uniche armi vincenti in questo momento di grande sofferenza per l’umanità. Esse sono armi che fanno parte degli arsenali spirituali di tutte le religioni. Giovedì 14 maggio non ci sarà la possibilità, per il rischio contagio da covid-19, di allestire momenti pubblici. La partecipazione è affidata a ciascuna persona di buona volontà.
“Mobilitarsi trasversalmente, come credenti ogni fede, per fronteggiare il virus”
Giovedì 14 maggio sarà Giornata di preghiera, digiuno e solidarietà tra tutte le appartenenze religiose e gli uomini di buona volontà. Invito alle coscienze