Il mattatore Vittorio Gassman

Un gigante del palcoscenico: una grande icona del teatro italiano, storico volto del cinema e della commedia all'italiana. Colto e tecnicamente inarrivabile

Era il 1992 quando a teatro ho visto per la prima volta Vittorio Gassman. Gigante del palcoscenico, interpretava, a Genova, la città che gli aveva dato i natali, “Ulisse e la balena bianca”, ambizioso lavoro che metteva insieme la versione teatrale di Moby Dick e l’ Ulisse dantesco. A fine spettacolo avevo capito che“Infin che ‘l mar fu sovra noi richiuso”, come lo diceva lui, non lo aveva mai detto nessuno. Sarebbe morto otto anni dopo a Roma dove aveva vissuto e studiato. La sua vita, intrecciata al teatro e al cinema, abbraccia cinquant’anni di carriera tra gli anni ’40 e la fine degli anni ’90. Studente mediocre, è attratto dal palcoscenico giovanissimo, quando poco più che ventenne esordisce con “La nemica” di Niccodemi. Da lì, non si fermerà più e continuerà, negli anni della guerra e del dopoguerra, a interpretare grandi ruoli sotto la guida di registi come Squarzina e Visconti, ispirato a grandi classici da Eschilo a Shakespeare, da Alfieri a Pirandello. All’inizio, fra Gassman e il cinema ci fu “antipatia”, come lui stesso diceva, ma a partire dagli anni ’50, con Monicelli e Risi, il grande schermo lo consacrerà Mattatore della commedia italiana. Come Gassman stesso affermava, in un Paese come l’Italia, dove il riconoscimento più ambito è essere “simpatico”, lui aveva costruito la sua reputazione sull’essere “antipatico”. Dopo i ruoli da cattivo, come quelli in “Riso amaro” e “La grande guerra”, si scopre però che Gassman sapeva anche far ridere e, da lì, il trionfo di capolavori quali “I soliti ignoti”, “Il sorpasso”, “L’ armata Brancaleone”. Sono gli anni ’60 e Gassman rappresenta al cinema l’Italia del boom, senza mai abbandonare il teatro: negli stessi anni è a Parigi, Buenos Aires e New York. É il 1965 quando il New York Times lo definisce ‘’Italy’s incomparable Hamlet”, scrivendo di lui come un attore che recita di tensione interiore con un volto “infinitamente mobile ed espressivo”. Genio indiscusso, personalità versatile e complessa, voce che sprigiona carica espressiva, Gassman era un’anima malinconica e spesso incline alla depressione. In un’intervista rilasciata un anno prima della morte, definiva sé stesso “una persona goffa”, che si è mascherata facendo l’attore e riuscendo, così, a nascondere debolezze e fragilità. Ha lasciato il segno Gassman, rincorrendo per tutta la vita quella che lui definiva l’utopia creativa della grande arte che sembra mancare al nostro paese.

Scopri anche

Il Natale a Mondovicino: un mese di meraviglie per tutta la famiglia

Mentre la stagione natalizia si avvicina e avvolge la città con il suo caldo abbraccio, Mondovicino Shopping Center & Retail Park si prepara a diventare il cuore pulsante del divertimento e delle festività, offrendo...

A Piozzo l’ultimo saluto ad Antonello Calleri, vittima dell’incidente a Carrù

Saranno celebrati lunedì 4 dicembre a Piozzo, nella Parrocchia di Santo Stefano alle 10.30, i funerali di Antonello "Lello" Calleri, vittima dell'incidente stradale a Carrù lo scorso sabato 25 novembre. La salma verrà accolta...

Scalinate e pavimenti in pietra: ecco come sarà la piazza di Farigliano, dopo i...

Domenica 3 dicembre, in occasione della "Fiera dei puciu e di San Nicolao", il sindaco di Farigliano, Ivano Airaldi, ha presentato il grande progetto di riqualificazione della piazza principale del paese, sulla quale si...

“Fiera dei puciu” a Farigliano: in tantissimi per gustare la “minestra degli uomini”

Grande partecipazione, la mattina di domenica 3 dicembre sotto il "ciuché" di Farigliano appena recuperato, per l'inaugurazione della tradizionale “Fiera dei puciu e di San Nicolao”. Il sindaco Ivano Airaldi, dopo il discorso di benvenuto,...

Clavesana ha accolto il nuovo parroco, don Antonio Calandri

Comunità in festa, questa domenica mattina a Clavesana, per l'ingresso del nuovo parroco, don Antonio Calandri, accolto da numerosi fedeli e dal vescovo, mons. Egidio Miragoli, che ha celebrato la Messa solenne. Don Calandri assume...
madonnina venduta maggioranza alloggi

“Madonnina”: già venduta la maggioranza degli alloggi – LE FOTO

Nove piani, dieci con il mega-attico. La vista, da lassù, non ha paragoni a Mondovì: c’è quasi l’intera città lì sotto, la si vede tutta, dal Borgato all’area artigianale. È la “nuova Madonnina”, con...