Non si placa la polemica esplosa dopo la decisione del presidente Alberto Cirio, assunta l'altro ieri, di imporre l'obbligo di misurazione all'ingresso a scuola o, in mancanza di questo, a casa con la temperatura segnata sul diario. Dopo la presa di posizione del sindacato ANIEF che lo ha definito «intervento intempestivo e dannoso» (leggi qui) e le parole dello stesso Ufficio scolastico regionale («Iniziativa tardiva ed impropria», l'ha definita senza giri di parole Fabrizio Manca, direttore generale Usr Piemonte), interviene anche il ministro Lucia Azzolina Lucia Azzolina: «Ne abbiamo parlato e il Ministro della Salute potrebbe impugnare l'ordinanza, non lo escludo - ha detto mentre si trovava a Biella, città dove lavorava come preside -. Si deciderà nelle prossime ore».
«Non si può, quattro giorni prima della riapertura delle scuole, cambiare le regole come fosse un gioco - ha detto la Azzolina -. Credo che ci voglia rispetto nei confronti delle famiglie e nei confronti dei dirigenti scolastici che hanno fatto un lavoro eccezionale. Ci vorrebbe rispetto e fiducia».
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Per sostenere le scuole nell’acquisto di termometri e termoscanner la Regione Piemonte ha stanziato nei giorni scorsi 500 mila euro. L’Assessore alla Sanità aggiunge che la scuola in Piemonte riparte in sicurezza e con il supporto di linee guida che la Regione ha condiviso con i medici, i pediatri e con il sistema sanitario territoriale. Un lavoro attento e complesso portato avanti per affrontare insieme i prossimi mesi, in cui la nostra priorità sarà più che mai garantire il controllo e il contenimento del contagio sul nostro territorio, a cominciare dalla sicurezza nelle nostre scuole.