Momento importante per la comunità garessina, domenica pomeriggio al Santuario di Valsorda, con la Messa celebrata dal vescovo, mons. Egidio Miragoli nel ricordo delle vittime sepolte nel cimitero di Trappa, letteralmente travolto dalla piena del Tanaro.
"Preghiamo per i morti ma anche per i vivi - ha detto vescovo Egidio -, per chi ha perso la tomba dei propri cari. Le tombe e i cimiteri sono luoghi significativi, ma sappiamo che i nostri cari sono lá dove il Signore é risorto. Ho voluto celebrare l’Eucarestia qui perché questa é la chiesa che unisce tutte le comunità della valle e anche il fiume Tanaro unisce e lega tutte le comunità. Il Tanaro con la sua imprevedibilità, con la sua bellezza e le paure che sa generare. Ora si tratta di guardare avanti e trovare unità. Non riesco a immaginare una vittoria che non sia la vittoria di tutti. Soluzioni parziali non serviranno che per risultati parziali. Con l’impegno di tutti, uniti, si potrà ridare sicurezza all’intera valle come meritate".
Il vescovo ha voluto dunque essere fianco delle famiglie che hanno visto bare dei propri parenti travolte dalla piena inarginabile del Tanaro che ha travolto il cimitero frazionale di Trappa. Sono decine e decine le salme del camposanto della borgata, sottratte dalla furia dell’acqua del Tanaro. Una stima approssimativa quantifica in 170, delle quali solo una quarantna è stata rinvenuta e recuperata.
Al termine della cerimonia al Santuario di Valsorda, il vescovo Egidio si e' recato al cimitero di Garessio per un ulteriore momento di preghiera. Qui, infatti, e' stata ricavata un'area dove ora trovano riposo i resti non identificati di alcuni dei defunti sepolti a Trappa trascinati a valle dall'impeto del fiume. I resti dei defunti identificati, invece, sono a disposizione delle famiglie che decideranno il luogo della nuova sepoltura.