(a.c.) – Piena assoluzione dopo il processo, a carico della monregalese D.S.C., che era stata accusata di estorsione e maltrattamenti in famiglia. Il tribunale di Cuneo ha ritenuto non sussistessero gli elementi per la condanna dopo che lo stesso sostituto procuratore Pier Attilio Stea, al termine del procedimento, aveva chiesto l’assoluzione per l’imputata.
La vicenda risale al novembre 2017 quando la giovane era stata denunciata dalla nonna 81enne, con la quale conviveva dopo un’infanzia difficile trascorsa tra comunità e case famiglia. Il padre dell’imputata, nella precedenza udienza, aveva ridimensionato la portata delle accuse. L’episodio all’origine della denuncia risale come si è detto a tre anni fa, quando l’anziana aveva richiesto l’intervento dei Carabinieri dopo un’ennesima discussione. Ai militari aveva raccontato di essere stata minacciata con un coltello da cucina da sua nipote per aver rifiutato di darle una quarantina di euro. L’81enne aggiungeva di essere stata strattonata con violenza in altre occasioni, ma non era mai ricorsa a cure mediche.
L’autrice della querela, tuttavia, è morta prima di poter confermare o smentire in aula queste affermazioni. Dal canto suo, la nipote ha ammesso di aver avuto spesso accesi contrasti con sua nonna ma ha negato di averla mai aggredita o minacciata: «Non pensavo che avrebbe fatto una cosa del genere: era una litigata come le altre e non le ha dato importanza, non è successo nulla di ciò che è stato detto». La giovane ha aggiunto di credere che sua nonna volesse solo “sfogarsi” quando ha chiamato il 112: «Negli ultimi tempi soffriva di demenza e depressione ma non prendeva farmaci». Su questo aspetto ha insistito nella sua arringa difensiva l’avvocato Cinzia Mureddu: «In una relazione medica stilata nel 2016 si afferma che la nonna soffrisse di allucinazioni».