Una foto davanti alla propria attività (chiusa) e due hashtag da far girare. Questa la nuova protesta silenziosa iniziata martedì dai Commercianti di Garessio al “grido” di #conteacasa e #viaspettiamo alle urne. «Avevamo sospeso la protesta “io apro” per evitare rischi sanitari inutili – spiega il presidente Paolo Sappa, fresco di riconferma nel direttivo –, ma vogliamo farci sentire. In una maniera pacifica, senza incorrere in sanzioni né infrangere alcuna legge. Semplicemente per far giungere al Governo, che ci ha abbandonati, il nostro dissenso. Non possiamo vivere nell’incertezza del domani, ogni attività ha bisogno di programmazione e questo non è di sicuro il modo per lavorare. E non parliamo neanche dei ristori. Poi, dopo le esternazioni del senator Mario Monti (sul fatto che per lo Stato sarebbe meglio favorire la ristrutturazione o la chiusura di certe attività per destinare le risorse ad altre che si svilupperanno, espresse nell’editoriale sul “Corriere della sera”, ndr) ci sentiamo offesi e umiliati».
La speranza è che «tutti i colleghi partecipino a quest’iniziativa, allargando il discorso anche oltre il paese. Penso alle stazioni sciistiche, al nostro Garessio 2000 e non solo». I Commercianti di Garessio contano quasi 60 affiliati, alcuni hanno cominciato a postare la propria foto: «Non possiamo non far sentire il nostro malessere e le nostre preoccupazioni».