Da Mondovì a Torino al flash mob per la riapertura delle scuole

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«Basta DAD: la scuola si cura, non si chiude!». Da Mondovì a Torino al flash mob per la riapertura delle scuole Tre giorni di manifestazioni

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 marzo, in diversi centri della provincia di Cuneo, si svolgono una serie di iniziative per chiedere la riapertura delle scuole promosse dal comitato Scuole Aperte Cuneo e rientranti nella manifestazione "TorniAMO a Scuola!", organizzata a livello nazionale dalla rete nazionale "Scuola in Presenza". Oggi a Cuneo, Alba, Bra, Caraglio, Fossano e Saluzzo sono stati organizzati piccoli presidi davanti ai Comuni o alle scuole, mentre una delegazione di Scuole aperte Cuneo partecipa a Torino a "Priorità alla scuola", manifestazione parallela a "Scuola in Presenza" ma con le stesse finalità.

Virale è diventato lo slogan «La scuola si cura, non si chiude», nato proprio da un cartello esposto a Mondovì. E una delegazione del gruppo PAS Mondovì è presente a Torino, con striscioni e cartelle. Altre famiglie e studenti, pur non partecipando alla manifestazione, hanno appeso cartelli o striscioni nelle case per esprimere solidarietà a distanza. Tra le posizioni più forti, c'è anche quella di chi chiede che la riapertura non "lasci fuori" la Scuole Medie (Secondarie di primo grado), come invece potrebbe avvenire dalla settimana dopo Pasqua.

 

Domenica pomeriggio, invece, tra le 16 e le 18, le famiglie e i ragazzi delle scuole medie e superiori saranno protagonisti di una serie di flash-mob per riportare l'attenzione sui teen-agers, i più penalizzati dalla chiusura delle scuole. Le manifestazioni si svolgeranno a Cuneo (piazza Galimberti), Alba (piazza San Paolo), Bra (corso Cottolengo), Saluzzo (corso Italia) e Fossano.

«Ad un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni continuano a non riconoscere l’istruzione in presenza come diritto fondamentale ed essenziale - recita il comunicato ufficiale -, in violazione della Costituzione. La scuola, ci ricorda l’art. 34 della stessa , è “aperta a tutti” e tutti gli alunni hanno diritto a un percorso di studi di qualità. Gli studenti, e le loro famiglie, stanno ancora una volta pagando un prezzo altissimo, sia in termini di istruzione negata, sia per il danno psicologico e sociale causato dall’uso prolungato della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento».

Il comitato Scuole Aperte Cuneo scrive ai Dirigenti delle scuole della provincia di Cuneo
«Gentili Dirigenti delle scuole nella provincia di Cuneo, come movimento spontaneo Scuole aperte Cuneo sentiamo la necessità di prendere contatto con voi in un momento in cui la richiesta di ritornare alle lezioni in presenza si fa sempre più forte. Tra le cose che hanno spinto noi genitori a metterci in campo, in questa rete apartitica e apolitica che si è dipanata in pochissimo tempo su tutto il territorio provinciale e ben oltre, è stata la lettera che 34 di voi hanno scritto a inizio marzo, mentre si faceva strada la prospettiva di una ennesima chiusura. Ci ha fatto sentire su un cammino condiviso con voi. In queste settimane di reclusione non ci siamo fermati: abbiamo incontrato il sindaco di Cuneo e presidente della Provincia Federico Borgna, il presidente della Regione Alberto Cirio, siamo scesi in tante piazze della provincia (e non solo) domenica 21 marzo, ci siamo uniti, come Scuole aperte Cuneo, alla rete nazionale. Alleghiamo a questa nostra lettera una sintesi di quanto emerso dall'incontro con Cirio, in cui sono condensate le nostre preoccupazioni e le nostre aspirazioni. A spingerci nel compiere questi passi, le stesse ragioni scritte da alcuni di voi nella lettera di inizio marzo: le scuole non sono focolai, le conseguenze sociali, ed anche economiche, di una nuova sospensione dell’attività scolastica per le famiglie del nostro territorio, potrebbero avere effetti disastrosi ed andare ad aggravare una situazione già pesantissima. Aggiungiamo, dalle testimonianze e notizie raccolte in queste settimane, che le ricadute psicologiche, relazionali, emotive, comportamentali di questa prolungata chiusura sui nostri figli, stanno diventando insostenibili. Noi che li abbiamo quotidianamente sotto gli occhi siamo sempre più preoccupati.
Ci chiediamo se non sia giunto il momento di fare rete anche con voi per proteggere la scuola e chiedere a gran voce che dal 7 aprile le scuole di ogni ordine e grado riaprano, chiedendo alle autorità competenti che in queste tre settimane vengano affrontate con decisione e senza più paraventi, le criticità che eventualmente attorno alla scuola ci sono: pensiamo in particolare ai trasporti (per le superiori), controlli fuori dalle scuole, tamponi e tracciamenti. Ci chiediamo anche se non sarà necessario, nelle settimane che vengono, ragionare insieme, come pluralità di soggetti sul territorio, a quali possibilità si potranno mettere in campo per il recupero didattico, emotivo, relazionale, sociale, psicologico dei bambini e dei ragazzi, in una grande alleanza tra scuola, famiglie, mondo dell’associazionismo, terzo settore e le realtà culturali del nostro territorio. Sarà un passaggio indispensabile per recuperare tutto quello che per forza di cose, e a prescindere dall’impegno di tutti, l’assenza di scuola in presenza ha generato. È necessario pensarlo a misura della realtà delle scuole del territorio, prima che vengano imposti dall’alto percorsi che non rispondono ai bisogni reali. Se questa esperienza ci sta insegnando qualcosa è che la scuola importa alle famiglie e vogliamo cogliere questa opportunità per rinsaldare il rapporto scuola-famiglia, con un ascolto e un dialogo più profondi e una collaborazione di maggiore prossimità. Ci rendiamo conto che abbiamo latitato o peggio abbiamo preteso soluzioni senza coinvolgerci. Ora che ci troviamo tra le mani questa rete di famiglie, ci sembra utile offrire la nostra collaborazione perché la pandemia sia per lo meno una occasione per fare meglio, fare diverso, fare di più. Saremo ben felici di ricevere le vostre considerazioni riguardo alla situazione e a i passi da fare insieme o magari incontrarci virtualmente con voi»

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