Green pass, le nuove decisioni: obbligo per personale scolastico e universitari

Passa l'obbligo deò green pass per prof e personale scolastico. Ecco le decisioni di oggi, dopo la Cabina di regia, del Governo Draghi.

SCUOLE
Green pass obbligatorio per il personale della scuola
, docenti, ATA e impiegati. Obbligo di Green pass anche per gli studenti universitari, alla ripresa dell'anno accademico. L'obbligo varrà per i professori universitari, come per tutto il personale scolastico. Una discussione sarebbe in corso sugli studenti delle superiori che abbiano più di 16 anni. I tamponi per gli studenti delle scuole secondarie avranno prezzi calmierati.
Resta ancora da definire, dice ANSA, il quadro delle sanzioni per il personale scolastico che non ha il Green Pass. Di certo, sottolineano le stesse fonti, chi non potrà recarsi al lavoro perché non dotato di certificazione verde sarà considerato assente ingiustificato.

TRASPORTI
Accordo in cabina di regia sul Green Pass per i trasporti su lunga percorrenza. La misura, spiegano fonti di governo, entrerà in vigore il 1 settembre anche se durante la cabina di regia si è valutato di anticipare l'inizio della sua attuazione al 20 agosto. Il certificato verde, sui traghetti, non sarà necessario per i viaggi intra-regionali. E' ancora in discussione se escludere dall'obbligo i traghetti che attraversano lo Stretto di Messina. Per quanto riguarda gli autobus i contorni dell'obbligatorietà del Green Pass sono in via di definizione: l'ipotesi è che valga per i viaggi in autobus che attraversano due Regioni. Si va verso l'aumento della capienza dei trasporti a lunga percorrenza, a cominciare dai treni. Nel corso della cabina di regia l'orientamento emerso è quello di aumentare la capienza dal 50% all'80% dei posti disponibili.
Il green pass non sarà obbligatorio per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per i treni regionali. Lo ha detto il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini rispondendo al question time alla Camera sottolineando che, per quanto riguarda il trasporto pubblico, la capienza sarà dell'80% anche in zona gialla. Il pass, ha ribadito il ministro, "è una misura di ragionevolezza e buonsenso che non mira a vietare ma a favorire gli spazi di libertà dei cittadini ed evitare nuove chiusure e lockdown".

STRUTTURE RICETTIVE
I clienti degli alberghi che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso nelle strutture non dovranno utilizzare il green pass. Lo ha deciso, secondo quanto si apprende da fonti di governo, la cabina di regia tra i capigruppo della maggioranza confermando quanto già previsto dal decreto precedente. Nel corso della discussione, sempre secondo fonti presenti alla riunione, parte della maggioranza avrebbe voluto introdurre anche per gli alberghi l'obbligo ma alla fine si è deciso di mantenere invariata la norma attuale.

NIENTE GREEN PASS A MESSA
La Cei specifica che la certificazione «non è richiesta per partecipare alle celebrazioni» in chiesa. Resta comunque in vigore il protocollo sulle “Messe sicure” del 2020 che prevede il vincolo della mascherina, il distanziamento fra i banchi, la Comunione da ricevere solo in mano, lo stop allo scambio della pace con la stretta di mano e le acquasantiere vuote. Nelle istruzioni si chiarisce anche che «non è richiesta la certificazione per le processioni». Vanno invece garantite le mascherine ben indossate e la distanza di almeno un metro e mezzo fra i fedeli ma anche le misure per evitare gli assembramenti. Niente lasciapassare anti-Covid anche per chi partecipa ai centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi. Invece dovrà essere esibito da coloro che entrano nei bar parrocchiali per consumare al tavolo dentro un locale, che assistono a rappresentazioni, eventi o competizioni sportive, che visitano musei d’arte sacra o mostre, che utilizzano le strutture interne dell’oratorio, che frequentano centri culturali o ricreativi fra le mura di un edificio.

Tutto quello che c’è da sapere sul “Green pass”
COME FUNZIONA? CHI CONTROLLA?

A chi spetta il controllo del Green pass?

Sono gli stessi titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi ad essere incaricati della verifica dei Green pass. Tuttavia, i gestori di bar ed esercizi non potranno chiedere i documenti di identità. In controlli spettano poi a  pubblici ufficiali, personale addetto al controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo e gestori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali.

I dipendenti di bar e ristoranti sono obbligati a vaccinarsi?

No. Allo stato attuale non vi è obbligo di vaccinazione per tali soggetti. Occorrerà attendere comunque le prossime indicazioni del Governo per conoscere se e quali categorie di dipendenti potrebbero essere sottoposte a tale obbligo (attualmente previsto solo per gli operatori sanitari).

A quali soggetti non è richiesto il Green pass?

Tutti i soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale (al di sotto dei 12 anni) e i soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute.

Come avviene il controllo?

Il controllo delle certificazioni verdi viene effettuato tramite la lettura del codice a barre bidimensionale (QR Code), utilizzando esclusivamente l’App VerificaC19 già scaricabile, oppure previa presentazione del certificato cartaceo. Nel momento in cui viene eseguito il controllo, su richiesta dei verificatori incaricati, l’intestatario della certificazione verde dimostra la propria identità esibendo un proprio documento di identità valido. Ad ogni modo, l’attività di verifica non comporta, in alcun caso, la raccolta dei dati dell’intestatario in qualunque forma.

Quali sono le certificazioni utili al green pass?

Esistono tre tipi di certificazioni che consentono il rilascio del Green pass dalla piattaforma nazionale “Digital Green Certificate”: la certificazione di avvenuta vaccinazione (contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino, con validità dal 15° giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale); la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid; il referto di un test molecolare o di un test antigienico rapido con risultato negativo. Non tutti i Green pass sono uguali. Quello che si ottiene con un tampone negativo è valido solo per 48 ore, quello che si ottiene dopo la guarigione dura 6 mesi e quello che arriva dopo la prima dose di vaccino è utile solo in alcuni casi.

Per i ragazzi e i bambini?

Dai 6 anni in poi diventa necessario, per l’ingresso in Italia, un tampone antigenico o molecolare per i soggetti che non siano in possesso di una certificazione di avvenuta vaccinazione o di guarigione. I bambini al di sotto dei 6 anni sono esentati dall’effettuazione del test. Per i bambini dai 12 anni in su, essendo stato approvato il vaccino anche per questa fascia pediatrica, il soggetto che partecipa a feste di compleanno o cerimonie ha a disposizione tutte e tre le opzioni per la certificazione verde.

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