OGGI L’EVENTO – Scrivere e raccontare lo sport nel ricordo di Piero Dardanello

L’attesa è quasi finita: dopo un 2019 in cui è stato necessario accontentarsi di una convivialità esclusivamente digitale, il premio giornalistico ‘Piero Dardanello’ torna alla cerimonia in presenza. Lo fa in un anno speciale: quello in cui ricorre il ventennale dalla morte del grande giornalista a cui il riconoscimento è intitolato. Un anniversario celebrato con tante iniziative, tutte volte a celebrarne la memoria e l’eredità.

Il 12 agosto sarà la giornata dedicata alla celebrazione di questa eccezionale eredità, con tanti appuntamenti e, soprattutto, numerosi prestigiosi ospiti. Le iniziative sono inserite nel programma della ‘Mostra dell’Artigianato artistico’ di Mondovì, organizzata dall’associazione ‘La Funicolare’.

IL PROGRAMMA

Si inizierà alle ore 18.45, presso il Circolo Sociale di Lettura, con l’inaugurazione della mostra ‘Una vita nel pallone’: in esposizione ci saranno gli oggetti e i memorabilia di una carriera straordinaria, che testimoniano la grande visione professionale di Piero Dardanello.

Alle ore 19.15 si terrà la cerimonia di consegna dell’edizione 2020 del premio ‘Dardanello’ (svoltasi virtualmente, nello scorso autunno, a causa della pandemia); alle ore 19.30, invece, sarà la volta dei vincitori dell’edizione 2021, la numero 18 del riconoscimento.
I VINCITORI: si tratta di Giuseppe Pastore, firma de ‘Il Foglio’ per la sezione nazionale, e di Silvia Campanella, penna di ‘Tuttosport’, per la sezione regionale. Infine, la giuria presieduta da Xavier Jacobelli e coordinata da Michele Pianetta, ha deciso di assegnare il premio alla carriera ad un grande nome del giornalismo italiano, Gian Paolo Ormezzano, oggi in forza al ‘Corriere della Sera’, edizione di Torino.

Alle ore 21.30, poi, sul palcoscenico in piazza Maggiore si presenterà il libro ‘Il mondo di Piero’ con la presenza di Xavier Jacobelli, Fabio Monti, Roberto Beccantini e la presentazione di Beppe Gandolfo.

A seguire, sarà consegnato il premio ‘Gasco’ che, come ogni anno, viene conferito a un campione del mondo dello sport che ha saputo distinguersi anche nella solidarietà. Il premio, nel segno della tradizione, è attribuito in collaborazione con la famiglia Gasco e con il Rotary Club di Mondovì. Quest’anno il premio ‘Gasco’ (intitolato alla memoria del medico monregalese Piero Gasco, che fu un grande mecenate dello sport, raggiunge la 16ª edizione) va alla 'Paolo Rossi Foundation', presieduta da Federica Cappelletti, vedova di Paolo Rossi. L'organizzazione è attiva sia sul fronte sportivo, con borse di studio per i giovani talenti e i corsi della 'Academy', con tutoraggio ai giovani giocatori, sia sul fronte solidale, con iniziative per i malati oncologici. Da sempre è al fianco dei giovani talenti, sponsorizzando borse di studio internazionali, finalizzate a portare in Italia giovani promettenti dall’estero o, viceversa, a reclutare in Italia ragazzi meritevoli che non possono permettersi di approcciarsi da soli al calcio italiano. La fondazione è, inoltre, attiva nel promuovere seminari e incontri nelle scuole circa l’importanza dello sport, di uno stile di vita sano, e della prevenzione nella tutela della salute, per spingere i ragazzi a vivere una vita attiva con i sani valori dello sport e del fair play.

PIERO DARDANELLO

Giornalista, direttore, personaggio pubblico, padre, fratello, amico: Piero Dardanello è stato tutto questo e anche di più. Con la sua scomparsa, vent’anni fa, il mondo del giornalismo italiano ha perso una delle firme più autorevoli. L’associazione che porta il suo nome vuole consegnare a tutti, ma soprattutto alle giovani generazioni, un ritratto fedele del professionista e dell’uomo, per celebrarne l’eredità e restituire un’immagine della sua personalità, complessa e ricca di sfumature. Per farlo ha mobilitato amici, parenti, colleghi: chi più da vicino ha conosciuto e frequentato il grande cronista monregalese. Il risultato di questo lavoro è stato raccolto in una mostra-evento e in una pubblicazione.

IL LIBRO

‘Il mondo di Piero’, editato da Bradipolibri e curato da Roberto Beccantini e Fabio Monti, può vantare contributi inediti scritti da alcuni tra i più importanti giornalisti italiani, come Xavier Jacobelli, Massimo Gramellini, Cesare Lanza, Beppe Conti, Marco Bernardini, Maurizio Crosetti, Roberto Omini, Vittorio Oreggia, Darwin Pastorin, Sandro Sabatini, Antonello Valentini, Alessandro Bocci, Gianni Romeo, Gianfranco Josti, Marino Bartoletti, Debora Vaglio e Camillo Forte. C’è anche un ricordo del noto ex calciatore Aldo Serena che, ai tempi della sua militanza nella Juventus e nel Torino, ebbe l’occasione di conoscere Dardanello. Il contributo di Enzo D’Orsi, infine, ripercorre la storia del premio intitolato allo storico ex direttore di Tuttosport. A impreziosire il tutto, i disegni del vignettista Danilo Paparelli, al suo fianco per tanti anni al quotidiano sportivo torinese. Poi, naturalmente, parola al ‘Darda’: dai pezzi degli esordi, sulla ‘Gazzetta di Mondovì’, fino alle prove della maturità.


Nel libro, la cui impaginazione è stata curata dal monregalese Mattia Golinelli con stampa presso la tipografia ‘Jollygraf’ di Villanova Mondovì, salta subito agli occhi quanto fosse moderno il suo giornalismo, quanto fosse visionario e futuristico il suo modo di ‘fare’ il giornale, in un’epoca in cui non esistevano computer e programmi di impaginazione e ogni prima pagina era frutto di un paziente lavoro di taglia e incolla, con forbici, scotch, penne e matite, e misurazioni a colpi di tipometro.

I RICORDI

«Nel titolo che abbiamo fatto su ‘Tuttosport’ (‘Dardanello sempre con noi’, ndr) - commenta Xavier Jacobelli, direttore di ‘Tuttosport’ dal 1998 al 2002 e, nuovamente, sulla ‘tolda di comando’ dal 22 aprile 2018 - è riassunto lo spirito della bellissima serata monregalese: sono passati vent’anni e la sua lezione di giornalismo è di straordinaria attualità. L’associazione che porta il nome di Dardanello ha il merito di promuoverla con le bellissime iniziative, tra cui i corsi e gli incontri nelle scuole, che Michele Pianetta e Paolo Cornero hanno saputo ‘coltivare’ e sviluppare in modo eccellente, davvero a 360 gradi. Il libro curato da Roberto Beccantini e Fabio Monti, invece, rappresenta un degno omaggio al grande giornalista. Mi sarebbe piaciuto vederlo all’opera al tempo dei social: la lezione di Dardanello è straordinariamente attuale per tutti coloro che vogliano fare i giornalisti sportivi»

«Insieme a Palumbo e Ghirelli - analizza Paolo De Paola, direttore di ‘Tuttosport’ dal 2008 al 2012 e, successivamente, dal 2015 al 2018 - Dardanello è stato il vero rivoluzionario del giornalismo moderno, perché lo sport ha fatto da apripista per tutti gli altri attraverso lo sviluppo dello spogliatoio, le interviste dopo le partite e l’umanizzazione dei personaggi. Dardanello, Palumbo e Ghirelli sono stati i precursori di questa svolta, che letteralmente cambiò il giornalismo moderno. Tant’è che Pansa esportò questa formula di giornalismo sportivo nella politica. Lo ‘spogliatoio’ della politica divenne quello che è, oggi, su tutti i giornali: Piero Dardanello è stato veramente un anticipatore dei tempi e bene fa la sua terra, ogni anno, a ricordarlo».

«Ancora adesso, quando mi accingo a fare un’intervista - ricorda Vittorio Oreggia, alla guida di ‘Tuttosport’ dal 2012 al 2015 - mi tornano in mente le parole del ‘Direttore’ che, poi, sono stati e saranno, per sempre, veri insegnamenti. Perché Piero Dardanello è stato un maestro per me e, credo, non solo per me. È la ragione per cui mi ritengo un giornalista fortunato: sono cresciuto con il meglio, ho avuto a disposizione per anni il suo esempio. Gli sarò sempre riconoscente».

«Ogni volta che partecipo a Mondovì al premio ‘Dardanello’ e alla festa che ne consegue, con tutte le manifestazioni connesse - rileva Giancarlo Padovan, che ha diretto ‘Tuttosport’ dal 2002 al 2008 - ritrovo la voglia di fare il giornalista, ove mai l’avessi smarrita. La serata a Mondovì porta sempre grandi ricordi e grande entusiasmo. Entusiasmo perché vengono premiati dei giovani, e grandi ricordi perché viene omaggiato un grande giornalista e direttore. Io, come lui, ho avuto la fortuna di essere direttore di ‘Tuttosport’ e, quindi, apprezzo particolarmente la grandezza della sua figura. Partecipo con gioia, perché so che tornerò a casa arricchito e galvanizzato per questo mestiere di cui Piero è stato un grande testimone».

 

 

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