Passa la linea dura. Il Governo si appresta a varare le nuove restrizioni sulla circolazione: il "super green pass", valido solo per chi è in regola con la vaccinazione o è guarito. Le misure dovrebbero arrivare nel Consiglio dei ministri convocato per le 15.30: qui si varerà il decreto con le misure per evitare nuove chiusure, che con il Natale alle porte penalizzerebbero l'economia e darebbero un colpo mortale al turismo invernale,.
Il "super" Green pass, valido solo per chi sia vaccinato o guarito dal Covid, dovrebbe entrare in vigore già dalla zona bianca: questo l'orientamento che emerge dalla cabina di regia in corso a Palazzo Chigi, secondo quanto riferisce ANSA. Niente lockdown, non scatteranno le chiusure delle attività nelle regioni in zona gialla o arancione. Ma col nuovo sistema, gli accessi saranno limitati ai soli possessori del Super Green pass. Ai non vaccinati verrà dunque limitato l'accesso al bar, ristorante o in palestra. «L'obiettivo - spiegano fonti governative - è tenere aperte il più possibile le attività».
Le Regioni chiedono misure più stringenti a partire dalle mascherine all'aperto: «L'ipotesi delle mascherine all'aperto - sottolinea l'assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato - è stata messa dalle Regioni sul tavolo nel confronto con il Governo. È una misura che andrebbe adottata subito in tutta Italia a prescindere dai colori». La misura è stata richiesta in vista delle festività quando assembramenti nelle città sono frequenti anche per lo shopping.
Secondo quanto sta emergendo, l'obbligo di vaccino dovrebbe scattare anche per gli insegnanti e le forze dell'ordine, mentre sarà confermato per personale sanitario e delle rsa, con estensione alla terza dose.
Ecco le ipotesi
VACCINO: TERZA DOSE, DURATA, RICHIAMI
- Anticipo della terza dose già dopo 5 mesi (e non più 6) dalla seconda. L’Aifa ha dato il via libera «in un’ottica di massima precauzione». Speranza inoltre sta lavorando per sbloccare la dose booster per tutti, senza più limiti di età.
- Sarebbero stati invece tutti sciolti i nodi politici sulle altre due misure che verranno introdotte con il decreto: la riduzione della durata del green pass, che passerà da 12 a 9 mesi, e l'introduzione dell'obbligo della terza dose per i sanitari e il personale che lavora nelle RSA.
- Non ci dovrebbero quindi essere almeno per il momento né l'obbligo vaccinale per altre categorie, a partire da quelle più a contatto con il pubblico (forze di polizia, dipendenti della pubblica amministrazione e professori).
LE NUOVE REGOLE
- L’idea di base è quella di cambiare il green pass con un nuovo sistema di controllo "a doppio binario" (come in Germania): solo chi è vaccinato o guarito potrebbe avere accesso a bar e ristoranti al chiuso, cinema, teatri, stadi e palazzetti sportivi, piscine e palestre, discoteche e sale gioco. In vista delle vacanze natalizie il governo è pronto a imporre il green pass ai clienti degli alberghi. Secondo alcune fonti, anche le stazioni sciistiche sarebbero accessibili solo con super green pass.
- Il “green pass” attuale, quello rilasciabile anche con tampone, varrebbe invece solamente per accedere al lavoro o ai mezzi di trasporto.
- Da quanto riporta ANSA, sarebbe stata esclusa la riduzione della durata dei tamponi antigenici da 48 a 24 ore e dei test molecolari da 72 a 48 ore.
- Da quando? Per quanto riguarda l'entrata in vigore, due sono le date sul tavolo: lunedì 29 novembre, quindi lunedì prossimo, o il primo fine settimana di dicembre. In entrambi i casi, comunque, le misure sarebbero già operative per la festa dell'Immacolata, con milioni di italiani che in quei giorni si sposteranno nelle località sciistiche. Quanto alle fasce in cui si applicherà il super green pass, l'ala rigorista del governo e buona parte delle Regioni vorrebbe che scattasse fin dalla zona bianca.
IL PROBLEMA DELLA PRIVACY
C’è un problema serio, in questa novità: la privacy. La vaccinazione è a tutti gli effetti un dato sanitario, dunque sensibile e coperto da privacy. Con questa nuova norma, la violazione del dato segreto (vaccinato o non vaccinato) è implicita e immediata. I datori di lavoro ne verrebbero ufficialmente a conoscenza. In caso di ricorsi, il rischio è che venga tutto cassato. Il Garante della privacy, Pasquale Stanzione, ha infatti ribadito: «Vanno evitate discriminazioni in base alle scelte vaccinali e l’indebita conoscenza, da parte di soggetti non legittimati, dei dati sanitari degli interessati. Il dato sanitario è ultra-sensibile, sottratto alla disponibilità della parte, a tutela della persona nella sua integrità».
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