Divenne responsabile della struttura di emergenza nel 2004, quando l’Ospedale era ancora a Piazza. E da quando esiste il nuovo nosocomio di Mondovì, Vera Bignone è sempre stata alla guida del DEA. E oggi la dottoressa Bignone cessa il suo incarico: va in pensione il 31 dicembre. «E farò l’ultimo turno di guardia il 27 – ci dice –. Non mi è mai pesato. In un certo senso, io mi sono sempre trovata a mio agio nel lavorare “in emergenza”». Certo, però, che deve fare uno strano effetto “fare mente locale” e rendersi conto di aver trascorso gli ultimi due anni di lavoro in una fase come questa. Col Pronto soccorso trasformato nella trincea della lotta al Covid. Lotta che, purtroppo, non solo non è finita ma che sta entrando nel pieno della “quarta ondata”. «Siamo in una guerra – dice la Bignone –, e in guerra si deve combattere. Ce la faremo».
«Ce la faremo», dice lei. Ne è davvero convinta?
Sì. È normale avere dei momenti di sconforto, con quello che abbiamo passato in questi due anni. Ma non mi è mai capitato di pensare che non potremo farcela. Altrimenti, non avrei retto.
In una sua dichiarazione, mesi fa, lei mi disse: «Quando abbiamo visto arrivare i primi casi di persone gravi affette da Covid, abbiamo capito che questa volta tutto quello che sapevamo non sarebbe bastato». Adesso, dopo due anni, ne sappiamo di più? E basterà?
Sì, perché ora c’è il vaccino. Da questa emergenza si può uscire solo in un modo: con una copertura vaccinale completa. Lo dicono i dati, e lo dice anche la storia: tutte le epidemie virali sono state debellate grazie ai vaccini. Non riesco a capacitarmi come sia possibile che, dopo ciò che sta avvenendo, ci sia ancora chi ne dubita.
È vero, come si dice, che al DEA mancano i medici?
È vero, assolutamente vero.
Quanti siete e quanti dovreste essere?
Qua a Mondovì (...)
Sei abbonato on line? CLICCA QUI e leggi la news completa
Leggi tutti gli articoli riservati agli ABBONATI
VUOI ESSERE SEMPRE INFORMATO?
Sì, voglio le news gratis in tempo reale - ISCRIVITI AL CANALE TELEGRAM - CLICCA QUI