Siamo a febbraio. A Mondovì le elezioni potrebbero essere fra tre-quattro mesi, e c’è ancora silenzio. Lo scenario politico monregalese sembra chiuso in una bolla: quello che è avvenuto e che sta avvenendo a Roma sta letteralmente “immobilizzando” tutto.
Pesa l’incognita della data delle elezioni: il timore che si decida di rinviare tutto, di far slittare le Amministrative a ottobre, con la "scusa" dell'emergenza ancora in corso, accorpandole ai referendum autunnali. Succederà? C'è chi dice di sì: rumors fra le fila di chi può contare su "fonti di partito romane" lo danno per probabile, asserendo che è una decisione ormai prossima. E c'è chi dice di no: ripetendo che con la fine dello stato di emergenza il 31 marzo non sarà possibile alcun rinvio.
L’unico schieramento che ha ufficializzato il candidato, ovvero il Centrosinistra (Enrico Ferreri), non ha ancora iniziato una vera e propria campagna elettorale ufficiale: in questi giorni si stanno definendo punti del programma elettorale. Gli altri schieramenti, stanno zitti in attesa o ancora in cerca di una quadra.
Il “Patto civico” sembra indirizzato a una linea chiara, la candidatura dell’assessore Luca Robaldo: eppure resta in prudente attesa, alla finestra a guardare “gli altri” e senza ufficializzazione.
Per contro, il Centrodestra sembra essere molto lontano dall’aver trovato una quadra. Da tempo si sente parlare di uno spostamento dell’asse della coalizione verso i poli “di partito”: alcune forze riconducibili all’area civica, che si era presentata col nome di “Energie per Mondovì”, si sarebbero fatte da parte (Alberto Rabbia), altre sono diventate di partito (Sergio Barattero, che ha aderito a FdI). Il nome su cui la coalizione puntava come candidato, Luciano Mondino, non ha mai sciolto le riserve (ed è da almeno due mesi che se ne parla).
Per giunta, ora la coalizione deve fare i conti con la profonda divisione a livello nazionale. La Meloni ha parlato di un Centrodestra «polverizzato» e «da rifondare completamente», mentre Salvini ha risposto lanciando (boutade?) una Federazione sul modello del partito Repubblicano USA. Ora resta da capire se questi stravolgimenti avranno ripercussioni a livello locale. Il consigliere regionale Paolo Bongioanni, fra quelli che "tirano le fila" a Mondovì e Cuneo per le coalizioni, lo esclude: «Nessuna frattura: siamo compatti più che mai».