Matteo Romano e Sanremo: la prima intervista, quando il Festival era un sogno

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Matteo Romano a Sanremo: la prima intervista, quando per il giovanissimo cantautore cuneese il successo del Festival era solo un sogno

La seguente intervista fu realizzata nell'ottobre 2020, quando Matteo Romano stava raggiungendo i numeri incredibili su TikTok con "Concedimi": un successo che, da Cuneo, l'avrebbero poi proiettato al palco nazionale di Sanremo. La riproponiamo

Si intitola “Concedimi”, ed è uscita ufficialmente la sera del 16 novembre su Youtube: 10 mila ascolti in poche ore. Ed è pure poco se si pensa che la versione improvvisata e pubblicata da Matteo Romano sui social, in qualche settimana, ne ha totalizzate milioni. Ripetiamo: milioni.
Tutto questo nelle mani di un ragazzo di 18anni, cuneese, che si è ripreso con un telefonino al pianoforte mentre suonava un suo brano e l’ha pubblicato sul social network TikTok. È diventato una star. Gli hanno scritto da tutta Italia: «sei fantastico», «la tua canzone è così bella da far piangere», «spero che il tuo talento ti porti in alto quanto i migliori artisti». La canzone è un pop malinconico che sta un po’ a metà fra artisti come Alfa e Levante: innocente, se vogliamo, senza grandi pretese. Prima di oggi, Matteo aveva alle spalle esperienze musicali tipiche di molti suoi coetanei: corso di musica e di canto, qualche contest locale (ha vinto il premio “Miglior interprete” al Nex Talent di Cuneo) e tanta passione. Non usa uno pseudonimo d’effetto, non ha puntato su un look vincente né su una produzione costosa: è uno studente di 18 anni del “Peano” di Cuneo che, credeteci o meno, da due settimane è uno degli idoli dei teenagers in tutta Italia.

Matteo, partiamo da una domanda banale: tu chi sei?
Ho 18 anni, faccio il Liceo Classico a Cuneo. Ho cominciato a studiare pianoforte in modo “serio” da circa due anni, ho studiato canto e ho partecipato ad alcuni contest locali. Fino a oggi sui social avevo pubblicato quasi solo cover, ma durante il lockdown ho scritto questo brano e l’ho pubblicato. Lo hanno visto in milioni. Non me lo aspettavo nemmeno io.

Come hai fatto a raggiungere un pubblico così ampio?
È accaduto perché alcuni influencer di TikTok, ovvero personaggi molto seguiti sul social, hanno sentito la mia canzone e l’hanno rilanciata pubblicando dei filmati in cui cantavano sopra al mio audio. In pochi giorni ho visto arrivare messaggi, like, visualizzazioni.

Ora ne hai registrato una versione professionale, giusto?
Sì: l’ho registrata in uno studio di Savigliano, con un nuovo arrangiamento e un accompagnamento di una chitarra acustica. Ma il brano è lo stesso, solo un po’ più lungo e completo. È uscita su Youtube, Spotify e atre piattaforme internet. Mi piacerebbe anche realizzare un videoclip, ma per ora non so ancora se e quando si potrà fare.

Quando ti sei accorto che il tuo brano, pubblicato senza alcuna pretesa, stava diventando un successo?
Nelle prime settimane avevo già visto salire le visualizzazioni e gli ascolti. Poi, un mese fa, il mio nome è finito su Webboh, un sito che parla dei trend di TikTok: da quel momento i contatti social hanno avuto un’impennata e sono arrivate anche le prime proposte di collaborazione.

Tutto questo per un brano che tu hai registrato in casa e con un telefonino appoggiato al pianoforte. È sorprendente…
Lo è anche per me. Quando l’ho pubblicata, la canzone non aveva nemmeno un titolo e io non avevo neppure un account su Youtube. Ci sono utenti che l’hanno rilanciata facendo altre migliaia o milioni di visualizzazioni.

Tu non ti sei posto come un’aspirante star: non hai un look studiato a tavolino, non avevi una produzione particolare sul suono, un featuring, neppure un nome d’arte. Cosa pensi che sia stato a conquistare i fan?
Credo che si siano identificati con me e con le parole del mio brano. Non penso ci sia un fattore solo, ma un insieme di circostanze. Forse è proprio il fatto che io sia un ragazzo normalissimo che ha giocato a mio favore e mi ha dato visibilità: chi ha apprezzato il mio video non ha visto un prodotto musicale studiato, ma… un ragazzo che suonava il pianoforte nella sua cameretta. Si sono riconosciuti.

Hai esordito su un social come TikTok che, tra l’altro, non nasce con l’intento di promuovere contenuti originali. Credi che questa sia la strada da percorrere per chi vuole emergere? Stai scrivendo altri brani?
Non saprei dire se questa è una strada da percorrere. Come ho detto, credo che nel mio caso ci siano stati tanti fattori. In questo periodo sto scrivendo altra musica, sì.

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