«Non bisogna fermarsi mai. Io ho cominciato quasi 20 anni fa e guardando indietro, ora, non posso che essere contenta e concedermi una pacca sulle spalle. È nei momenti più difficili che escono fuori risorse che nemmeno sappiamo di avere». Silvia Isvoranu ce lo racconta all’interno del suo “Silvy’s Flowers” in via San Giuseppe, nel cuore di Carrù. Agli inizi la sua attività di fiorista era spostata poco più in là, poi si è ampliata fino a diventare, nel 2019, anche un “flower bar”. «Un’idea bellissima – ci spiega Silvia –, i turisti apprezzano molto questa formula di avvolgere il caffè al profumo dei fiori, nello stesso spazio. Non mi considero più solo una fiorista o una barista, sono semplicemente un’imprenditrice che ha investito tantissimo nella sua passione. Sia a livello economico che fisico, con i continui corsi di formazione. Il bello è questo, che non ne sai mai abbastanza. Ma la professionalità con cui vengono accolti i clienti per me è molto importante, qui devono sentirsi “coccolati”». Il colpo di fulmine per questa professione nasce durante la prima esperienza lavorativa, in un garden. «Non andavo molto d’accordo con il titolare, ma l’amore per questo lavoro non è mai venuto meno. Non divido più vita privata e lavoro: qui sono semplicemente io». La ricerca di un posto in cui avviare l’attività in proprio ha portato Silvia a Carrù, dove adesso risiede e si è sposata. Le chiediamo se sia più difficile per le donne fare impresa. Ci risponde con un aneddoto: «Quando mi confrontavo con i tecnici durante i lavori di ampliamento del negozio, mi è capitato di dir loro che “se fossi stata un uomo mi avrebbero presa più sul serio”. Io mi son spesso trovata da sola. Bisogna tirare fuori una grinta in più, ma io credo che noi donne abbiamo una sensibilità e un intuito molto sviluppato. Alla base di tutto, lo dico col cuore, deve esserci la passione e la costanza: noi non siamo “robot”, siamo anime guidate dai sentimenti. Questo ci dà la forza per non demordere mai».
in