La campagna elettorale per il Comune di Mondovì è ufficialmente partita. Oggi è arrivata l’ufficialità del terzo candidato (dopo Luca Robaldo per il “Patto civico”, Enrico Rosso per il “Centro destra”) e si parte con i primi incontri pubblici. C’è anche una possibile data per le urne, a metà giugno. A rompere il ghiaccio è stato il Centro-sinistra, venerdì sera in sala “Scimè”, con la presentazione ufficiale del candidato Enrico Ferreri e della sua squadra “reduce da una serie di tavoli di lavoro”.
A fare gli onori di casa il coordinatore del Circolo del Partito Democratico di Mondovì, Luca Pione: “Abbiamo lavorato molto sotto traccia e abbiamo riscoperto tutte le qualità di Enrico, organizzative, gestionali e umane. E sono convinto che le dimostrerà in questa campagna elettorale”, “Sobria” sottolinea subito Ferreri. Per ora si parte con tre liste.
“Diventare sindaco sarà dura, ma ci proviamo”: Ferreri parte probabilmente consapevole di ritrovarsi nel ruolo di inseguitore, ma “sogno è un’amministrazione che ascolti in modo vero, farsi carico dei problemi e cercare di risolverli. Sono contento di aver accettato e trovato persone con cui condividere determinate strategie. Non aspiro a nessuna carriera”. Non ci sono strali politici, ma la premessa iniziale è già di per sé significativa. “Presentarsi è una scelta politica, non è una scelta civica. Non mi presento contro qualcuno e non ci saranno critiche a nessuno, dico solo che sono tre candidature politiche”.
Tanti i temi citati, senza promesse e con obiettivi per ora molto generali: dal fare rete con il territorio, le esigenze dei cittadini e del turismo, la sanità e le previste case di comunità, il centro storico, il teatro, consumo del suolo, piano regolatore, scuola e contenitori vuoti. Su questo: "Ho vissuto il problema del Gallo dall’altra parte, ma sono convinto che sia recuperabile solo in ambito scolastico, altrimenti ci cadrà in testa: non possiamo permetterci di non farlo".
“Non scriverò un programma di 300 pagine, metteremo delle idee. I temi da approfondire sono tanti”.