Una testimonianza preziosa, da raccogliere, per essere attenti e consapevoli rispetto a tante tragedie dell’ora presente, sugli scenari spezzettati di un pianeta che vede incentivare tensioni, conflitti, ingiustizie, sopraffazioni, rovine, disperazioni… di cui spesso non ci si cura, lasciandoli al loro amaro destino. L’ha condivisa, con uno sguardo documentato, anche per essere stato per tre anni a Gerusalemme, epicentro emblematico di quella “polveriera” che continua ad essere il vicino Medio Oriente, Andrea Avveduto dell’Associazione “Pro Terra Sancta”, giovedì scorso a Ceva, in sala “Borsi”, nel secondo appuntamento, per la “Quaresima di solidarietà”, nell’intento di rilanciare una informazione meno superficiale e meno distratta, a fronte di quanto oggi è tristemente di attualità di quella terza guerra mondiale a pezzi, da non bypassare. Introdotto dal vicario generale don Flavio Begliatti, che ha ricordato gli obiettivi concreti della “Quaresima di solidarietà”, che si aggiungono a quanto si sta facendo per l’emergenza profughi ucraini e che sono mirati ad aiuti alle mamme ed alle famiglie ad Aleppo ed a Betlemme, lo stesso Andrea Avveduto ha inquadrato i drammi del Nord Africa e dell’area mediorientale, risalendo a molteplici cause storiche, a partire da soluzioni d’imperio all’inizio ‘900 con potenze straniere in campo, passando per il secolarismo laico imposto da Ataturk in Turchia, giungendo alle cosiddette “primavere arabe” iniziate in Tunisia a dicembre 2010, dopo l’avanzare dell’Islam radicale con Al Quaeda ed Isis, nell’intento di realizzare il califfato onnicomprensivo di vasta zona…. Oggetto di conflitti, scontri, resistenze ed invasioni, nell’intreccio di presenze anomale sul territorio (Usa, Russia, Cina, Turchia, Iran, Arabia Saudita…,). Ora lo Stato islamico formalmente sconfitto sul campo, sta rinascendo tra Siria (lacerata) e Irak (instabile), facilitato da condizioni di miseria, povertà, ignoranza. Con concetti di democrazia occidentale che faticano a combinarsi con la cultura e le tradizioni islamiche. E con un Paese, la Siria, lacerato in una guerra di 11 anni su un territorio ormai allo stremo, con milioni di profughi finiti nel Libano (a sua volta devastato dall’esplosione del porto di Beirut ad agosto 2020)…
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