«Should I stay or should I go», cantavano i Clash tanti anni fa. E la ministra Fabiana Dadone, che fa ? Resta o se ne va? Da quattro giorni - dal giorno dello "strappo" e della mancata fiducia a Draghi - l'intero Movimento 5 Stelle sembra essere precipitato nel limbo dell'indecisione. Non si sa quale sia la linea ufficiale: si esce? Si sta dentro e si aspetta che Draghi si ri-dimetta? Si fa finta che non sia successo nulla? E l'ex grillino Di Maio, che ora li definisce «il Partito di Conte, perché il Movimento 5 Stelle è finito», non perde occasione di sottolinearlo.
Stando ad ANSA, il ministro Stefano Patuanelli ha dichiarato: «Conte non ha mai chiesto ai ministri di dimettersi, qualora lo chiedesse ci dimetteremmo all'istante. Non siamo degli aspiranti Di Maio».
Ma le indiscrezioni uscite oggi sul Corriere della Sera, raccontano tutta un'altra versione: «L’ammutinamento nei Cinque Stelle scatta di prima mattina -scrive il Corsera -. Il leader Giuseppe Conte avanza ai tre ministri la richiesta di dimettersi dal governo prima che Mario Draghi arrivi in Parlamento mercoledì».
Richiesta a cui tutti rispondono picche: Patuanelli, D'Incà e «il terzo gran rifiuto è quello di Fabiana Dadone, titolare delle Politiche giovanili. Conte si ritrova plasticamente spalle al muro. E smentisce di aver avanzato una richiesta così forte».
Il Movimento è in riunione: in mattinata il Consiglio nazionale, nel pomeriggio l'Assemblea.