Le elezioni provinciali stanno diventando un caso politico piuttosto intricato. Fratture politiche, endorsement, prese di distanza. E in tutto questo, Mondovì è uno degli epicentri.
Perché la scelta di Luca Robaldo, sindaco di Mondovì, di candidarsi presidente della Provincia ha generato un terremoto. Una candidatura che nasce col supporto dei sindaci “dal basso”, ben sapendo che “dall’alto” non era cosa gradita. Una frattura netta coi partiti di Centrodestra di tutta la regione Piemonte. Impossibile dire quanto cercata, pianificata, enfatizzata. Ma comunque netta.
LA MOSSA DEL CENTRODESTRA
Ieri, lunedì 29 agosto, a Savigliano si è svolta la presentazione ufficiale del candidato alla Provincia di Cuneo Roberto Dalmazzo. Sindaco di Lagnasco, piccolo Comune di 1.500 abitanti, è supportato da tutto il centrodestra: Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia. Il sindaco saviglianese Alessandro Portera (ex 5 Stelle) lo ha introdotto così: «Roberto è la sintesi di due anime: quella locale, dell’area saviglianese e saluzzese, e quella del Centrodestra, che supporta la sua candidatura». E la seconda anima era presente eccome. Con lo “Stato maggiore” al gran completo a partire dalla Regione: il governatore Alberto Cirio, l’assessore Luigi Icardi, il vicepresidente del Consiglio Franco Graglia, il consigliere William Casoni e il capogruppo FdI Paolo Bongiovanni – lui, di area monregalese, stavolta l’ha davvero giurata a Robaldo. E poi c’erano tutti i parlamentari uscenti e ricandidati: Monica Ciaburro di Fratelli d’Italia, Giorgio Bergesio e Flavio Gastaldi della Lega, Marco Perosino per Forza Italia. «Ringrazio il Centrodestra che ha deciso per il mio nome - ha detto Dalmazzo -, raccolgo la sfida con entusiasmo». Dalmazzo portava con sé anche il supporto di “Octavia”, l’Associazione di micro-paesi che già nel 2021 tentò di entrare in Consiglio provinciale con una lista, senza riuscirvi. E al suo fianco c'era infatti Matteo Morena (sindaco di Cardè), presidente dell'associazione.
LA FRATTURA SAVIGLIANESE
E oggi, meno di 24 ore dopo l'evento, in seno alla stessa associazione si genera una frattura piuttosto importante: il direttore Mauro Arneodo, si è dimesso e si è scagliato contro il presidente Morena. Tuonando: «Hai seguito le chimere di gente che ti ha preso in giro, vi ha usati tutti perché la candidatura per concorrere alla presidenza della Provincia era a rischio, e il Centrodestra lo sapeva bene». E ancora: «Per un breve raggio di illusoria luce riflessa hai buttato alle ortiche un lavoro di anni e soprattutto hai ipotecato il futuro dell’Associazione che irrimediabilmente sarà bocciata come un satellite politico di una forza partitica in disfacimento».
I 5 STELLE "SI DISSOCIANO"
Ma non solo: sempre oggi, arriva dal Movimento 5 Stelle una nota: «Il Movimento 5 Stelle non sostiene alcuna candidatura in vista delle elezioni per la Provincia di Cuneo - sostiene il consigliere regionale Ivano Martinetti -. Da parte dei due aspiranti presidenti non è giunto alcun tentativo di dialogo con il Movimento, né si ravvisano proposte programmatiche in linea con quelli che sono i princìpi della nostra comunità. Pertanto i consiglieri comunali della Provincia di Cuneo, ed i rappresentanti nelle istituzioni che si riconoscono nel Movimento 5 Stelle, non sosterranno alcuna candidatura per il rinnovo delle cariche di presidente della Provincia». Visto l'endorsement di Portera per Dalmazzo, c'era chi si chiedeva se il M5S st stava schierando. Martinetti conclude: «Sgomberiamo il campo da informazioni, non sempre corrette, circolate in questi giorni».
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