La chiameremo Maria, anche se non è il suo vero nome. Vive a Mondovì e deve mantenere due figli minorenni. Nessuno deve giudicare la vita altrui, quindi è ininfluente raccontare i dettagli: la cosa da dire è che Maria oggi non ha più un marito o compagno. Un terzo figlio, maggiorenne, lavora: «Con quello che guadagna lui e quello che riesco a guadagnare io, per ora, ce la caviamo – ci racconta –. Qualcuno mi aiuta, ogni tanto, a pagare le bollette. Ma io ho un contratto a termine: quando non avrò più il lavoro, non potrò più permettermi di pagare l’affitto». Da sei anni aspetta che l’ATC le assegni una casa popolare. E ora teme di non avere più possibilità.
Quando ci parla, premette subito: «So che purtroppo ho fatto un errore». Maria era in graduatoria da sei anni. Non ha mai ottenuto una casa. «E questo – ci dice – nonostante io sia venuta a sapere che ci sono alloggi ATC vuoti. Ho contattato i Servizi sociali, ho chiesto all’ATC: perché non mi assegnate uno di quegli alloggi, se non ci vive nessuno? Mi hanno risposto che non possono perché, dal momento che io ho due figli minori, potrebbero assegnarmi solamente una casa con tre stanze, una per ognuno dei figli. Ma io non ho chiesto questo. Come è possibile che, a causa di questo, una casa resti vuota? Io ne avrei bisogno». Qual è l’errore a cui fa riferimento? «A fine 2022, il Comune di Mondovì ha emesso il nuovo bando per l’assegnazione: io non ho ri-presentato domanda. Mi è stato detto che, se non ottengo un’assegnazione in queste settimane, verrò esclusa dalla graduatoria. Ci sono persone che mi stanno aiutando, quando mi trovo “con l’acqua alla gola” mi rivolgo alla Caritas. Ma ora rischio di trovarmi senza casa».
Abbiamo contattato Marco Buttieri, vicepresidente ATC Piemonte Sud referente per la provincia di Cuneo: «Ci sono delle norme che riguardano l’assegnazione degli alloggi. ATC non può assegnare alloggi “non idonei”, e questo riguarda sia la dimensione dell’alloggio che lo stato in cui si trova. Purtroppo abbiamo decine di alloggi che sono vuoti perché hanno bisogno di interventi di manutenzione straordinaria: manutenzione che non possiamo effettuare perché non abbiamo i fondi. Analogamente, non possiamo assegnare un monolocale a una famiglia di tre persone». Quindi non c’è soluzione? «Se questa persona non rientra più nella graduatoria e si trova in una situazione di grave necessità, le consigliamo di rivolgersi al Comune e ai Servizi sociali per fare richiesta di assegnazione di un alloggio “in emergenza abitativa”: in questo caso il Comune può assegnare, in modo diretto, il 50% degli alloggi ATC vuoti per un massimo di due anni». Speriamo che qualcosa si possa fare.