Quinta sera per la Novena al Santuario Basilica a Vico in vista della solennità patronale della Natività di Maria all’8 settembre, sabato ancora con la presenza di mons. Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari. Erano attesi in modo particolare i giovani che hanno preso parte alla GMG di Lisbona ad inizio agosto (dalla diocesi erano più di duecento). La riflessione era imperniata sull’evento evangelico che ha visto la famiglia di Nazareth, Maria, Giuseppe e Gesù, al Tempio per la Pasqua ebraica, in un’esperienza prolungata di preghiera. E rivolgendosi in modo diretto ai giovani presenti, mons. Mani ha ripreso l’indicazione già sottolineata la sera precedente, sulla chiamata di tutti alla santità, non solo i martiri, non solo i monaci, non solo i frati, non solo i religiosi… ma tutti, a cominciare dai fidanzati, dagli sposi, dai genitori, ricordando che “gli sposi debbono farsi santi facendo ed essendo sposi, nella chiamata che tocca le persone nell’esperienza umana che stanno vivendo”. E di quanto narrato nel Vangelo con Maria, Giuseppe e Gesù al tempio, mons. Mani ha colto la dimensione della preghiera prolungata e coinvolgente, per una settimana. “Comprendiamo allora che per farsi santi occorre pregare: questo è connotato fondamentale per il credente, che non può non interrogarsi su come si pone di fronte a Dio, su come gli apre la porta della vita, su come lo ascolta e lo lascia parlare”. Ed ha ribadito l’indispensabilità di una attenzione speciale, oltre al lavoro, oltre allo studio, per una relazione di preghiera che coinvolga tutta la persona, gli affetti, i sentimenti, i sogni, i legami, i progetti… Ai ragazzi ha ricordato che la via della felicità è da cercare ascoltando Dio che interpella nell’animo, pregando. Anzi parlando con Dio della propria ragazza o del proprio ragazzo, portando l’esistenza sotto il suo sguardo, mirando insieme verso l’Alto, costruendo il domani che potrà avere percorsi diversi nella famiglia od in una risposta a chiamata vocazionale specifica. L’appello di mons. Mani poi per imparare a pregare insieme, in casa, come famiglie, provandoci, mettendoci impegno e costanza, avendo attenzione a chi fa fatica, a chi è malato, con la porta di casa aperta al mistero di Dio.
Domenica 3 settembre è la volta delle famiglie, che si trovano già nel pomeriggio a Piccola Betania di Fiamenga alle 16,30, per aviare un cammino di riflessione, amicizia e preghiera verso il Santuario, con cena al sacco e poi presenza alla serata della Novena.
Lunedì 4 settembre poi in serata sono attesi i ministranti, per la presenza alla Novena. Ma i chierichetti vivranno anche un pomeriggio di incontro e di condivisione in Casa “Regina” a partire dalle 15.