Non si esaurisce, anzi acquista ogni giorno maggiore intensità su scala nazionale, la mobilitazione di agricoltori, allevatori e addetti del settore "food", che protestano contro una serie di stringenti e penalizzanti direttive europee.
Sulla stessa linea d'onda, dopo la prima manifestazione al “Miac” di Cuneo dello scorso 22 gennaio, i referenti del gruppo "Mobilitazione Cuneo" organizzano una seconda giornata di protesta.Mercoledì 31 gennaio, una colonna di trattori sfilerà dal palazzetto dello sport di San Rocco Castagnaretta e fino alla centrale piazza Galimberti, passando per corso Nizza. Il ritrovo è sul piazzale del palasport alle ore 9. Sono stati autorizzati un passaggio in centro il mattino ed un passaggio nel pomeriggio, mentre lo svolgimento della manifestazione è consentito fino alle ore 19.
«Dobbiamo recuperare una parte di mercato e tornare ad essere più forti economicamente – spiega l'imprenditore agricolo Franco Clerico, di Bastia –. Bisogna impedire l'arrivo di prodotti stranieri che usano il marchio "prodotto italiano" in modo improprio, facendo sempre più leva sull'importanza delle denominazioni d'origine, che certificano la qualità degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole. I nostri prodotti vanno valorizzati, specialmente quelli a "chilometro zero" e che comportano costi di produzione elevatissimi. Le disposizioni Ue non ci consentono di andare avanti. Prodotti extra italiani, coltivati senza rispettare le norme e le direttive del nostro Paese, non devono poter arrivare. Chiederemo anche a tutti i sindaci della Provincia di partecipare alla manifestazione. Adesso abbiamo veramente l'opportunità di cambiare il nostro destino».
Durante la precedente protesta, agricoltori e allevatori avevano anche consegnato una lettera al Prefetto di Cuneo, nella quale spiegavano la ragioni della mobilitazione, con la richiesta che venisse inoltrata anche al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. «Ci sentiamo sotto attacco e chiediamo allo Stato di attivare ogni possibile iniziativa per tutelarci – si legge nel documento –. I costi di produzione sono sproporzionati e i tassi di interesse sugli investimenti in corso stanno mettendo in seria difficoltà l’avvio del nuovo anno agricolo. Chiediamo venga attivato un tavolo di lavoro con la presenza di rappresentanti del Governo e di rappresentanti degli agricoltori, al fine di valutare le strategie da attuare per uscire dalla crisi. Produzioni provenienti da Paesi in cui non esistono le restrizioni produttive italiane e non ci sono garanzie a tutela dei consumatori, hanno dato origine ad una concorrenza sleale. Chiediamo inoltre sostegni economici che permettano di tutelare le produzioni italiane e i consumatori. È necessario intervenire tempestivamente, per il futuro di tutti noi cittadini e per non rischiare di perdere un patrimonio storico e sociale inestimabile, che deve essere invece rilanciato e poi tramandato alle future generazioni».
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