Nel giorno in cui si è insediato il nuovo Consiglio generale della Fondazione CRC, Ezio Raviola si è dimesso da presidente - LEGGI QUI. Ora è pronto per andare in Compagnia San Paolo.
Raviola è stato vicepresidente della CRC la prima volta dal 2016 al 2020 con la prima presidenza di Giandomenico Genta, poi nuovamente vice di Genta dal 2020 al 2022 e infine presidente dal 2022 al 2024, quando Genta lasciò il posto a causa delle sue condizioni di salute. È sempre stato nominato in CRC dal Comune di Mondovì: prima dal sindaco Stefano Viglione (ora al lavoro proprio nella segreteria della Fondazione) e poi dal sindaco Paolo Adriano (oggi candidato per il Consiglio CRT). Con la vicepresidenza Raviola la città di Mondovì ottenne tanti finanziamenti importanti: quelli per la realizzazione del polo culturale LIBER alle Orfane, quelli per la nuova piscina a Sant'Anna, e moltissimi altri grandi interventi (tra cui: il finanziamento del nuovo Teatro, l'acquisto della risonanza magnetica all'Ospedale, gli stanziamenti per la Dialisi assieme a Banca Intesa Sanpaolo). «Le mie più sincere congratulazioni a Ezio Raviola per come ha saputo guidare la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in questi anni particolarmente complessi - dichiara oggi Luca Robaldo, sindaco di Mondovì -. A lui, inoltre, la riconoscenza mia e dell’intera comunità monregalese per l’attenzione che ha voluto riservare al nostro territorio. Sono stati anni di ascolto e di proficua collaborazione che hanno permesso alla nostra città di crescere e di svilupparsi. Gli auguri più sinceri, poi, per il suo futuro percorso professionale che, sono sicuro, sarà egualmente ricco di successi e di soddisfazioni». Raviola ora entra in Compagnia San Paolo, come nomina cuneese (all'unanimità) di Unioncamere.
Nel nuovo consiglio generale è entrata anche l'ex segretario comunale di Mondovì Marina Perotti. Robaldo: «Esprimo profonda riconoscenza ai Consiglieri generali uscenti di area monregalese per come hanno saputo cogliere i bisogni e le necessità del territorio, supportando gli enti e le istituzioni locali nell’azione amministrativa quotidiana. Ai nuovi designati, infine, l’augurio di un buon lavoro, affinché proseguano nella preziosa opera iniziata dai loro predecessori. Un’opera di ascolto e di sostegno che trascende le appartenenze politiche e i meri campanilismi per farsi canto universale di una crescita collettiva e comunitaria».