Minori e tecnologie digitali: oltre la metà dei bambini di 6-10 anni naviga abitualmente su Internet

Un’indagine di “Save the Children” conferma come l’accesso alla rete sia sempre più precoce. Sono le bimbe ad avere maggiori competenze digitali, ma anche le più esposte ai rischi e alla violenza

Bambine e bambini accedono ad internet in età sempre più precoce, le ragazze, in particolare, mostrano buone competenze digitali, anche lievemente più alte rispetto ai loro coetanei maschi, eppure scelgono raramente facoltà tecnico-scientifiche all’Università. È quanto emerge dall’indagine di “Save the Children” dal titolo “Che genere di tecnologie?”, che indaga sulle differenze di genere nei comportamenti e abilità digitali. L’indagine, che parte tra l’altro da un’elaborazione Istat, analizza una generazione di bambine e bambini cresciuta utilizzando la rete quasi quotidianamente e considerando il web un vero e proprio spazio di socializzazione, e conferma come l’accesso ad Internet di bambine e bambini avvenga in età sempre più giovane. Proprio nella fascia 6-10 anni, infatti, i bambini usano la connessione da casa nel 54% dei casi, le bambine nel 53%, percentuale che sale con il crescere dell’età, per aver il suo apice tra i 15 e i 17 anni, con rispettivamente il 93,5% delle ragazze e il 94,2% dei ragazzi connessi.

Sono le bimbe ad informarsi di più

Due ragazze su 5 (44,6%) tra i 15 e i 17 anni, caricano contenuti di propria creazione come testi, fotografie, musica, video rispetto al 41% dei coetanei maschi. Uno scarto che, benché non ampissimo, si conserva in tutte le fasce d’età tra i 6 e i 24 anni. L’indagine fa emergere una maggiore attività di bambine e ragazze anche per quanto riguarda la consultazione e le informazioni online: il 62,3% consulta la rete per ottenere informazioni su un qualsiasi argomento, rispetto al 56,4% di bambini e ragazzi. Dai dati sugli acquisti e le operazioni economiche online negli ultimi 3 mesi da parte dei giovani, emerge che il 21,4% delle ragazze e il 25% dei ragazzi ha ordinato prodotti o servizi on-line. Mentre le ragazze dai 15 ai 17 anni acquistano maggiormente libri, giornali, riviste e materiale per la formazione (il 39,9% rispetto al 15,4% dei ragazzi), così come film, musica e biglietti per spettacoli (il 27% rispetto al 23,4% dei ragazzi); i coetanei maschi preferiscono i prodotti di informatica e tecnologia (il 59,7% rispetto al 21,8% delle ragazze).

Competenze digitali

In termini di competenze digitali, le ragazze spesso superano, anche se con una differenza minima, quelle dei loro coetanei maschi. I dati, infatti, evidenziano come tra ragazzi e ragazze che hanno usato Internet negli ultimi 3 mesi, proprio queste ultime, mostrino competenze digitali base (40,5%) e alte (39,6%) in misura maggiore dei loro coetanei maschi (37% e 36,3%).

Eppure i dati sull’accesso delle ragazze a percorsi di studio e professionali nelle materie tecnico-scientifiche ci restituiscono un quadro diverso. Dall’ultimo Rapporto “Education at a glance 2017”, emerge che mentre le studentesse che scelgono le materie scientifiche sono il 60% dei laureati in Scienze naturali, Matematica, Statistica, le percentuali diminuiscono sensibilmente per la laurea in Ingegneria (31% delle lauree triennali e 27% nella laurea magistrale) e ulteriormente per la laurea in ICT (Information and Communication Technology), dove il 21% delle ragazze consegue la laurea triennale e solo il 14% la laurea di secondo livello. A parità di altre condizioni e a partire dalle buone competenze digitali delle ragazze in Italia, una delle cause del divario nei percorsi di studio e potenzialmente professionali in ambito tecnico-scientifico, può essere ricondotta al fatto che le scelte formative sono ancora influenzate da stereotipi di genere, che attengono alla dimensione simbolica dei talenti considerati innati in uomini e donne.

Esposizione delle ragazzine al rischio e alla violenza

La quasi totalità delle ragazze possiede uno smartphone ed è attiva sui social più dei coetanei maschi. Anche nella condivisione di foto o video personali sui profili, si registra una maggiore attività da parte delle ragazze. A molte di loro è capitato di leggere commenti violenti sui social o sulle chat che frequentano e di ricevere, da individui conosciuti sul web, video o immagini particolarmente violenti che le hanno messe a disagio. Inoltre, inviare o ricevere messaggi con riferimenti sessuali è ritenuto, dalle ragazze, un comportamento diffuso tra gli amici. La bassa percezione del rischio online è sottolineata anche dal fatto che per alcune di loro sia sempre sicuro condividere materiale intimo in una cerchia ristretta “perché lo fanno tutti”. Le ragazze hanno tutte almeno un account Whatsapp e uno Instagram, dei quali i genitori non sono sempre a conoscenza: molte raccontano di essersi iscritte in modo autonomo e alcune falsificando l’età ove necessario (se si sono iscritte prima dei 13 anni). Nella maggior parte dei casi, le ragazze raccontano forme di comportamenti che le espongono a qualche rischio per il semplice fatto di trovarsi online, non come effetto di una particolare “spregiudicatezza”. Dalle interviste, emerge che le esperienze di esposizione al rischio delle ragazze sono spesso riconducibili a due tipologie: tentativi di adescamento e l’esposizione a insulti violenti, nella maggior parte dei casi connotati in termini sessisti. In generale, confidano di essere a conoscenza, per esperienza riportata da amiche, di offese, molestie, forme di controllo e ricatto attraverso smartphone, chat, per lo più compiute da amici, conoscenti, ex-ragazzi, principalmente attraverso la distribuzione non autorizzata di immagini o materiali intimi per screditare, intimidire o isolare la ragazza. Alla domanda su cosa farebbero o consiglierebbero di fare in caso di situazioni di violenza online, chiederebbero subito aiuto all’amica o una sorella o cugina più grande, mentre in un secondo momento, non in tutti i casi, parlerebbero con i propri genitori, anche se per alcune è inimmaginabile pensare di farlo, soprattutto se per esempio il problema è quello di venire ricattate per una foto o di vedere girare proprio foto intime online.

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