I numeri che emergono dal report annuale della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Compartimento Piemonte e Valle d’Aosta (sotto cui fa capo la Sezione di Cuneo) sono tutt’altro che rassicuranti e restituiscono uno spaccato, quello dei reati online nelle loro varie sfaccettature, sempre più in ascesa.
In materia di “sfruttamento sessuale dei minori” e “adescamento” online sono state 50 le persone indagati dai poliziotti piemontesi, 45 le perquisizioni eseguite e 18 le denunce raccolte. Al termine dell’indagine sotto copertura denominata “Meet Up” sulla nota piattaforma di messaggistica Telegram, 3 persone sono state arrestate mentre altre 23 denunciate. Aggregando i dati a livello nazionale, nel 2021 i casi di sfruttamento sessuale di minori e adescamento sul web sono cresciuti del 70% rispetto al 2020.
Significativo è anche l’aumento di fenomeni di “sextortion” (estorsione di denaro ai danni di una persona, dietro la minaccia di rendere pubblici contenuti personali di natura sessuale), “revenge porn” (pubblicazione e diffusione senza il consenso di materiale a sfondo sessuale) e “stalking” (atti persecutori ripetuti). In totale sono stati 35 i casi trattati dal Compartimento, a livello nazionale l’aumento è del 52% in un solo anno.
Truffe online e attacchi informatici
Sul territorio piemontese si supera la soglia dei 500 casi di truffe online: 130 persone sono state deferite all’autorità giudiziaria. Poi c’è la questione degli attacchi informatici contro infrastrutture sensibili di interesse nazionale (pubblico e privato): oltre 1.000 “alert” trattati, 24 attacchi informatici e 10 persone indagate. Gli attacchi sono finalizzati anche a sottrarre soldi in maniera illecita. Oltre 2 milioni di euro sono stati recuperati a livello regionale grazie alle attività svolte in via d’urgenza e 30 persone sono state individuate come responsabili di condotte delittuose tra complesse frodi telematiche o tecniche per carpire illegalmente dati personali e bancari.
La chat telegram "Basta dittatura"
L’attenzione è stata rivolta anche alla galassia dei negazionisti del Covid e al “traffico” di Green pass falsi. Risale allo scorso novembre l’attività avviata da Torino e dalla Digos con l’esecuzione di 17 decreti di perquisizioni nei confronti degli affiliati no vax-no green al canale Telegram “Basta dittatura” nell’ambito dell'attività di prevenzione di atti violenti e terroristici e per “l’individuazione precoce di manifestazioni di piazza non autorizzate”.