«A novembre abbiamo monitorato la collina a valle della frana: nulla di strano. La quantità di acqua che c’era, in quella frana, sembrava anomala». Giuseppina Moletta, geologa, è la responsabile di Arpa Cuneo che segue il monitoraggio della collina di Mondovì. Le abbiamo chiesto di aiutarci a capire cosa può essere successo, quel 29 dicembre: «Monitoriamo la collina dal 2012 – ci spiega – e abbiamo due strumentazioni su quel versante, un po’ più a valle della palestra: due inclinometri e un piezometro. Le ultime rilevazioni risalgono al mese di novembre, e non ci segnalavano nessun movimento significativo». Per l’Arpa, insomma, la frana che è caduta non è dovuta ai “normali” movimenti della collina. Dunque a cosa è dovuta? A valle della frana, anche molte ore dopo lo smottamento, si vedeva chiaramente una notevole quantità di acqua che continuava a zampillare dalla terra. Al ritmo di vari litri al secondo: un vero e proprio fiotto, che per ore ha spillato sui muri della palestra sottostante. Moletta: «Al momento non abbiamo la certezza su un’unica causa. Ma certamente può essere connessa alla presenza di acqua nel terreno, una presenza massiccia, che forse non è collegata solamente agli eventi atmosferici. È probabile che in quel punto vi fosse una presenza anomala di acqua. Non possiamo ancora affermare da dove provenisse».
Frana a Piazza: cosa dice il monitoraggio? «Gli strumenti non avevano rilevato nulla. In quel punto una quantità anomala di acqua»
Parla Giuseppina Moletta, geologa, la responsabile di Arpa Cuneo che segue il monitoraggio della collina di Mondovì.