Nel 2016, a soli tre giorni dalle elezioni parlamentari, la sua auto saltò in aria. A causa di una bomba. Givi Targamadze, allora deputato in Georgia nel Governo filo-europeo di Mikheil Saakashvili, fortunatamente riuscì a sopravvivere all’attentato. Il suo nome è noto in patria, in quanto esponente del partito del Movimento Nazionale Unito, ed è stato citato direttamente anche da Putin come oppositore e nemico della Russia. Raccontiamo la sua storia, in questi giorni terribili della guerra d’Ucraina, grazie al filo diretto che Targamadze ha con le nostre zone. In particolare con Carrù, che è il luogo in cui vive la sorella Tamara. «Mio fratello da tanto tempo non può più venire in Italia – ci racconta – perché teme la richiesta di estradizione da parte della Russia. Scherzosamente mio suocero lo chiamava “Garibaldi”, perché ha partecipato a tante rivoluzioni dopo la caduta dell’Urss». Grazie all’intermediazione della sorella, abbiamo posto alcune domande al signor Targamadze che attualmente prosegue il suo impegno politico apartitico per creare un fronte il più ampio possibile d’opposizione al Governo georgiano filorusso.
Da uomo politico della Georgia, vorremmo chiederle, quali, secondo lei, possono essere gli sviluppi dell’attuale guerra in Ucraina. E come si è arrivati alla situazione attuale.
Già da novembre avevo la sensazione che quest’anno avrebbe segnato la fine di Putin. Il discorso di riconoscimento delle Repubbliche di Donetsk e Lugansk era pieno di minacce contro la Nato, gli Stati Uniti, e l’Europa. (...)