“Sacra Famiglia”: «Il Covid ci è costato mezzo milione di euro»

sacra famiglia mondovì

Due anni devastanti. L’emergenza Covid, si sa, ha travolto il sistema assistenziale con la forza di uno tsunami. E si è abbattuto sulle Case di riposo piemontesi causando non solo un’enorme fetta dei decessi della “prima ondata”, ma anche un gigantesco danno economico per le strutture. Che si sono ritrovate coi costi alle stelle, per acquistare protezioni e mantenere i locali sanificati, ma al tempo stesso con le rette dimezzate e senza possibilità di far entrare nuovi ospiti. Il “Sacra Famiglia” di Mondovì ha subito perdite ingenti, attorno al mezzo milione di euro. A distanza di due anni, il presidente Diego Bottero e la direttrice Nadia Toselli hanno accettato di farsi intervistare per rispondere alle nostre domande.

Cominciamo dal post-emergenza Covid. Oggi quali sono le misure ancora attive e come vengono gestiti ingressi, uscite, visite, etc?
Dopo due anni di pandemia permangono giustamente delle precauzioni importanti, ma nel complesso la quotidianità è tornata quella di sempre. Le attenzioni sono rispetto a chi arriva dall’esterno oppure agli operatori: fino a fine anno permane l’obbligo vaccinale per tutto il personale e l’utilizzo di mascherina; anche ai familiari è richiesto lo stesso tipo di attenzioni, proprio a tutela delle persone più fragili. Le visite sono gestite su appuntamento, per evitare di avere un numero contemporaneo di esterni superiore al consentito, ma le fasce della giornata in cui è possibile fare visita sono ampie. La struttura ha anche un grande giardino che ci consente di distanziare al massimo i visitatori e prevedere molte visite in contemporanea. Gli ospiti possono uscire per giornate intere con i parenti e rientrare a casa ad esempio per il pranzo della domenica come succedeva prima del Covid. Abbiamo appena concluso la quarta vaccinazione per tutti gli ospiti che avevano i requisiti e proseguiamo mensilmente allo screening con tamponi rapidi di personale e ospiti. Ormai dopo due anni la gestione di eventuali casi, fortunatamente asintomatici e per lo più evidenziati casualmente o negli screening, fa parte dei protocolli comuni: il personale è completamente formato e attentissimo nella gestione, le aree di isolamento definite e organizzate, così come i percorsi interni, e soprattutto ora è possibile non chiudere più la Struttura e addirittura far visitare eventuali ospiti Covid-positivi dai parenti (ovviamente con dispositivi di sicurezza indossati).

È possibile quantificare l’impatto economico complessivo dell’emergenza Covid-19, quanti fondi avete ricevuto dagli Enti (Stato e Regione) e quanto avete dovuto mettere di tasca vostra?
L’impatto economico è stato davvero pesante. Il danno economico maggiore è derivato dalle mancate entrate: la struttura è stata chiusa per molto tempo, non potendo accogliere ospiti nuovi a tutela di (...)

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