Sono una delle partiture di musica sacra più suggestive del Novecento, eppure non sono di comune esecuzione. Complesse, variegate, anche e soprattutto nelle forme ritmiche, che non seguono metri canonici. Lo ha ben spiegato in apertura di concerto il maestro Giuseppe Cappotto, nell’illustrare le caratteristiche peculiari della “Veglia di tutta la notte”, che sarebbe il titolo più completo della partitura popolarmente nota come “I Vespri”. I quindici brani che la compongono infatti coprono, secondo la ritualità ortodossa, tutta la notte. Rachmaninoff, pianista formidabile e compositore noto, tra le altre cose, per il virtuosismo muscolare dei suoi concerti per pianoforte e orchestra (mentre poco successo ebbe in teatro, con le sue opere) svela qui un lato insospettabile per il grande pubblico, una sensibilità per la trascendenza e un gusto per la musica liturgica strepitoso. Partendo da questi antichi canti di lode, dagli accenti e dalle intonazioni, Rachmaninoff rielabora l’antico con le tecniche armoniche moderne, proponendo una sorprendente varietà di soluzioni di estrema e potente suggestione. Nella cornice della Cattedrale monregalese, sabato sera, i Vespri sono stati eseguiti dalla Società Corale di Cuneo, con l’intervento di un lettore in grado, tra un brano e l’altro, di dar conto dei contenuti delle preghiere in lingua originale. La chiesa, gremita di pubblico per l'occasione, ha applaudito lo sforzo di coristi e maestro.