Musicalmente siamo tentati di pensare al nostro territorio come ad un punto quasi inesistente, in cui difficilmente arrivano o da cui partono sporadiche iniziative. In realtà sebbene siano passati i tempi in cui la provincia era un esempio, ancora oggi si osserva con attenzione ciò che nasce qui; più difficile invece (si tratta di un problema abbastanza generalizzato) trovare spazi dove esportar musica e poterla far ascoltare live. Alcune band locali nel corso dell’ultimo mese (e ce ne saranno ancora molte altre) hanno dato notizia di sè.
I primi in ordine cronologico sono stati gli Airportman (post rock minimale e strumentale) che a ridosso del Natale hanno lanciato un simpatico coinvolgimento sui social network proponendo a sorpresa una serie di brani famosi reinterpretati e chiedendo di indovinarne il titolo. Concluso il contest, ora il progetto Lane Play’s the Cover ha una veste grafica, un inizio e una fine, ed un supporto fisico (già esaurite le copie). Dentro c’è tutta la storia degli Airportman che si snoda attraverso una narrazione di storici brani (da Enola Gay degli OMD a Everythings Counts dei Depeche Mode, passando per the Cure e Michael Jackson): emozioni in punta di strumento (un pianoforte soprattutto), un bel modo per sognare, svagarsi, ricordare e tornare a sognare.
Uno dei primi dischi di cui parlano webzine come Rockit (in compilation 2017) e Rockol porta la firma dei Litio che con Catcher hanno fatto il grande salto con una produzione degna di nota. Con Gigi Giancursi (Linda & The Greenman ed ex Perturbazione) in cabina di regia, il quartetto cebano ha sfornato un disco fresco e al tempo stesso compiuto: si perdono ormai nella notte dei tempi le estemporaneità di Io Sono Febbraio (piacevole ricordo), a favore di un lavoro decisamente più maturo dove alla connotazione (apparentemente) scanzonata dei testi si abbinano alcuni riferimenti molto più marcati in chiave melodica (Franz Ferdinand e Strokes, in primis): Claudia, Io e Te Fra, Banalità e Nascondigli sono i brani più riusciti.
Chi invece è pronto a sfornare dischi, ma ancora in fase di definizione sono i Maniac du Jour e THEBUCKLE. I primi hanno pubblicato nelle ultime settimane un brano che lascia presagire un disco più “pop”. Maxim Sclavo e Andrea Marcarino invece dopo un esordio a base di stoner in cui la band scorticava il rock, nel nuovo disco (in uscita a metà febbraio) lo sforzo è stato quello di limare la ruvidezza a favore di uno studio più ricercato delle linee strumentali: il risultato è un sound più allineato a band conosciute (Queen of the Stone Age su tutti) più definito e meglio amalgamato.
Airportman “Lane Play’s the Cover” 2016, Lizard. Post Rock
Airportman “Lane Play’s the Cover” 2016, Lizard. Post Rock
Litio “Catcher” 2017, Scatti Vorticosi. Rock’n’Roll
Litio “Catcher” 2017, Scatti Vorticosi. Rock’n’Roll
thebuckle “Labbrador” 2017, Argonauta. Stoner Rock