Si tratta della copia più grande al mondo - in mosaico - della cena di Leonardo, realizzata dalla giovane artista etiope Maazit Hailè. È il primo monumento itinerante della storia: si può montare in poche ore e smontare per essere trasportato anche per via aerea. Un'opera che ha già affascinato la capitale etiope, nella sua prima versione, e che ora è pronto in un "secondo modello" che verrà presentato a Mondovì.
VIDEO: LA PRESENTAZIONE
Verrà montato tra il 27 e il 28 luglio a piazza Maggiore, proprio di fronte alla Funicolare, e inaugurato il 29. Resterà montato fino all'8 settembre, la sera dei fuochi per la festa patronale. Sarà possibile vederlo anche durante la Mostra dell'Artigianato.
L’opera è stata eseguita con materiali e collanti che consentono la sua esposizione a qualunque avversità atmosferica potendola presentare al caldo del deserto come al freddo della Patagonia. Misura 15 metri di lunghezza x 5 di altezza ed è stato realizzato con piastrelle di ceramica cotte in Piemonte, a Bosconero (nel Canavese).
Il mosaico è stato sposto nella capitale etiope con una imponente cerimonia al culmine della quale è stato benedetto dal cardinale della curia metropolitana in una inaugurazione alla quale hanno partecipato ministri, ambasciatori di diverse nazioni, istituzioni, onlus, artisti ed in special modo rappresentanti della Cooperazione Italiana nel mondo. L’autrice è stata intervistata da diversi emittenti televisive e la sua foto è apparsa sui giornali della capitale africana Addis Abeba come un esempio per i giovani della sua età.
L’opera è frutto dell’ingegno dell’artista etiope Maazit Hailè: 23 anni, si è trasferita in Italia con la sua nuova famiglia da 5 mesi, ha messo a disposizione le sue capacità per partecipare all’attività dell’Associazione Nigella Onlus di Niella Tanaro che si occupa di accogliere ed integrare migranti, suoi conterranei e non, che, meno fortunati di lei, hanno scelto di intraprendere un rischioso viaggio verso l’Italia, sperando di trovare qui un futuro migliore rispetto a quello avuto rimanendo nelle loro nazioni di origine. Insieme stanno iniziando un percorso formativo artistico, fiduciosi che possa dare loro la possibilità di mettere in luce le proprie potenzialità.
C'è tanto "concetto" dietro a questo mosaico: «La ceramica è qualcosa che unisce tutti gli elementi naturali: terra e acqua, cotti nel fuoco e asciugati con l'aria. Ho scelto di riprodurre "L'Ultima Cena" di Leonardo perché è un dipinto fortemente simbolico: la cena rappresenta l'unione fra i popoli, il momento di condivisione del panne e del vino. Il rimando è ai prodotti tipici di ogni terra. L'Etiopia è considerata la culla dell'umanità, il luogo dove sono stati trovati i resti di Lucy, la "prima donna" della specie umana».
All'idea e alla sua realizzazione hanno collaborato, oltre al Comune e all'Associazione Nigella ONLUS di Flavio Anselm, il Museo della Ceramica, l'Associazione "La Funicolare", il giornalista Raffaele Sasso e l'artista monregalese Sergio Bruno