Sono trascorsi ormai sei mesi da quando l’Amministrazione comunale ha stipulato una convenzione con la Prefettura per potersi avvalere dei profughi africani, ospitati in una struttura privata della cittadina, nello svolgimento di lavori socialmente utili.
I profughi hanno accettato tutti di lavorare: non vengono retribuiti, la loro attività è considerata un riconoscimento per la permanenza nella struttura a spese della collettività e sono stati finora impiegati in una notevole quantità di lavori: dalla pulizia di strade e piazze, al recupero di rifiuti abbandonati, alla pittura di strutture di vario tipo; in alcuni casi sono anche stati affiancati ai cantonieri.
Sabato 5 marzo scorso però per loro è arrivato il momento del “battesimo della neve”: armati di pale e del loro tipico entusiasmo, i ragazzi hanno provveduto a liberare dalla neve i marciapiedi del centro, le passerelle pedonali sul torrente Josina ed i passaggi pedonali di accesso alle scuole ed agli edifici pubblici. Solitamente i profughi non vengono fatti lavorare il sabato, ma l’abbondante nevicata della notte precedente ha suggerito all’Amministrazione comunale di convocarli: i ragazzi non si sono fatti pregare e si sono presentati in 22. Il lavoro è iniziato nella mattinata di sabato ed è proseguito nel pomeriggio. Lunedì i migranti hanno ripreso in mano le pale, tornando a lavorare con grande intensità per sgomberare dalla neve i marciapiedi del centro e dell’immediata periferia.