Il Comune di Mondovì ha fissato un fondo di 15 mila euro per aiutare chi ha gravi difficoltà economiche. In tempi di crisi, questa notizia ha il suo peso. La cifra è stata stanziata nel bilancio 2016, come previsto nel “Documento di programmazione” approvato a dicembre, ed è stata approvata dal Consiglio comunale lunedì 25 gennaio.
L’importanza del settore sociale è stata rimarcata praticamente da tutto il Consiglio. In primis dall’assessore Mariangela Schellino: «Nonostante i tagli dallo Stato, che dal 2013 ha ridotto i trasferimenti di 3 milioni e 800 mila euro, siamo riusciti a mantenere un alto livello di servizi alle famiglie». Qualche buona notizia sul fronte delle tasse: i tributi comunali non aumentano, sparisce l’Imu dai terreni agricoli e sparisce anche la Tasi (tassa sui servizi) dalla prima casa, tranne le abitazioni cosiddette “di lusso”. Costamagna: «Grazie alla buona raccolta differenziata, e per merito dei cittadini virtuosi, Mondovì risparmia 400 mila euro: questo dovremmo scriverlo a caratteri cubitali».
Per le famiglie in difficoltà restano invariate le soglie di esenzione dall’addizionale Irpef e, appunto, viene istituito un fondo per i meno abbienti (su base ISEE) da 15 mila euro. Il tema è stato ripreso dal consigliere di minoranza Elena Merlatti, a cui la Schellino ha risposto: «Sappiamo che anche il Comune di Alba ha stanziato un fondo analogo, ma con meno risorse di noi: 10 mila euro». Il tema del sociale è stato toccato in numerosi interventi: da Guido Priale, da Sara Monetto (che elogia «le “5 S” di questo bilancio: sociale, scuole, strade, sport e sicurezza»), Giuseppe Aimo. Paolo Magnino invece accusa la maggioranza di... “far di necessità virtù”: «Il Comune ha certamente saputo fare efficienza di spesa. Ma questo, forse, è segno che prima se ne faceva poca. E non mi riferisco soltanto all’Amministrazione presente». Alla fine, il bilancio viene votato in modo politico, ovvero: approvato, ma coi soli voti della maggioranza.