Sul numero del 13 maggio pubblicavamo erroneamente la notizia di una sentenza di condanna per truffa nei confronti per due persone, il niellese Marco Anselmo e il genovese Eugenio Chiappori. I due sono stati assolti dall’imputazione: chiediamo scusa per l’errore ai diretti interessati e a tutti i lettori. Anselmo e Chiappori erano accusati di aver danneggiato un allevamento francese di bovini in una compravendita di capi di bestiame: Anselmo fece da intermediario per l’acquirente, la “Futura srl” di cui Chiappori era il legale rappresentante. I due sono stati assolti, assieme a una terza persona coinvolta nel processo.
«Non ho mai avuto dubbi che il verdetto sarebbe stato di assoluzione per il mio assistito – commenta l’avvocato difensore, il legale Camisassi di Saluzzo –, dal momento che a questa vicenda era assolutamente estraneo». Fu lo stesso Anselmo ad accompagnare l’allevatore francese in banca per riuscire a incassare in tempo un assegno e, ascoltato dopo la denuncia come persona informata sui fatti, raccontò immediatamente come si erano svolti i rapporti fra l’azienda d’Oltralpe e la “Futura”. L’articolo della settimana precedente riportava, per un errore del cronista, le richieste del pubblico ministero confondendole con la sentenza emessa dal giudice. Ci scusiamo ancora per l’inconveniente.
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Assolti dall’accusa di truffa
Due persone, il niellese Marco Anselmo e il genovese Eugenio Chiappori, sono state assolte dall’imputazione di truffa.