“Brevity is the soul of wit” dice Polonio nell’Amleto di Shakespeare: la brevità è l’anima del Wit, termine difficile da rendere, che rimanda all’arguzia, alla vivacità mentale, allo spirito e alla battuta ingegnosa. Il motto arguto, infatti, si nutre di essenzialità e brevità per arrivare dritto a impressionare chi legge o ascolta. La sintesi, si sa, è un’arte: non significa dire o scrivere poco. Signififi ca saper dire tutto con poche, essenziali parole. In questa pratica era maestro Achille Campanile, drammaturgo e scrittore degli anni 20-30 del secolo scorso. Autore noto soprattutto per il teatro (un esempio per tutti la famosa pièce “Visita di condoglianze”) ha avuto il pregio di una scrittura di copioni che si adattano perfettamente anche alla lettura sulla pagina scritta, avvicinandosi al tono della barzelletta o della vignetta umoristica. Immaginando il pubblico di fifi ne anni ‘20, i testi di Campanile e il suo umorismo inedito, rappresentavano una novità non da poco e una rottura con la recitazione fino ad allora considerata degna di essere rappresentata nei teatri. Tra le numerose opere teatrali si ricordano, per esempio, le sue “Tragedie in due battute”, in cui il testo consiste in un veloce dialogo fatto di botta e risposta immediate, e in cui ha spesso un grande ruolo il gioco di parole, l’equivoco linguistico e una sottile ironia. Ne offro qui un esempio, poiché sarebbe assai più prolisso e inefficace qualsiasi tentativo di riassumerne il tono. Il signor Pericle Fischetti (Presentandosi all’altro signore) Permette? Io sono il signor Pericle Fischetti. E lei? L’altro signore: Io no. (Sipario) Se la notorietà di Campanile si deve soprattutto al teatro, è tuttavia degno di nota anche il suo talento come narratore. Ad esempio “Manuale di conversazione” è una vivace raccolta di racconti umoristici che si leggono piacevolmente anche in ordine sparso e in cui regna spesso sovrano il gusto per il non-sense. Creatore di personaggi singolari ma sempre efficaci, l’autore romano ha dato vita a vicende surreali e episodi paradossali, in situazioni che tengono brevemente col fiato sospeso, per poi strappare un sorriso dolce-amaro o addirittura una risata liberatoria frutto della divertente e divertita messa in scena della natura umana di cui l’autore si dimostra profondo conoscitore.
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