Il film sul partigiano “Lulù” arriva a Bene Vagienna

Il nuovo lavoro del regista Remo Schellino e di Sandra Abbona viene proiettato giovedì 18 ottobre a “Casa Ravera”.

Dopo la fortunatissima “prima” al Cinema Multilanghe di Dogliani, il film “Loulou, le frondeur” del regista Remo Schellino e di Sandra Abbona, arriva a Bene Vagienna, paese dove il famoso partigiano francese venne ucciso durante la guerra, il 9 febbraio del 1945. La pellicola ripercorre la storia finora ignota delle origini e della vita francese del “maquis di Lione”, ricollegandosi alla ricca serie di testimonianze di chi lo aveva conosciuto in Langa. L’appuntamento con la proiezione è fissato per giovedì 18 ottobre alle ore 21, nel bellissimo “salotto” di “Casa Ravera”, all’interno di una serata organizzata dall’Associazione “Paese mio” e dal Circolo ARCI “Beniamino” di Carrù, con ingresso libero. Realizzato con il contributo della Fondazione CRC, dell'ANPI provinciale e della sezione ANPI Alba-Bra, del Comune di Dogliani, "Loulou, le frondeur" prende lo spunto da un primo lavoro dedicato al resistente francese, "Louis Chabas detto Lulù - Una Resistenza leggendaria", di Erika Peirano e dello stesso Remo Schellino del 2009, e si propone di completarne la storia, già corroborata dalle numerose testimonianze di chi l’ha conosciuto, svelando anche il "lato francese" di Loulou, attraverso il racconto e le ricerche della cugina Danièle Luiset.

 

Partigiano indipendente tra agguati, travestimenti e donne che lo adorano

Loulou vive con i genitori, ma purtroppo questi si separano presto e il ragazzino, insofferente a quella che è la nuova compagna del padre, si trasferisce a casa degli amati cugini, Solange e Joseph. Solange, 12 anni maggiore di Loulou, ne diventa la sorella, quasi una madre. Il resto è storia nota, almeno, nelle Langhe: Loulou, chiamato “Lulù”, è il “maquisard” catturato dai fascisti nel Vercors, poi trasferito nel carcere di Fossano con altri compatrioti, quindi evaso e riparato nelle Langhe, dove i francesi si uniscono alle già esistenti brigate Garibaldi, dando vita anche alla brigata internazionale Islafran. Ma Loulou no. Lui è troppo indipendente, e sotto comandi politici e strutture gerarchiche rigide non sta. Prende una moto, raggruppa alcuni compagni di avventura e lotta: ed ecco la “volante Lulù”. Azioni rocambolesche, travestimenti, agguati, nascondigli, giovani donne che lo adorano: il piccolo banlieusard della regione lionese nelle Langhe diventa un leone. Di più: un mito, una leggenda che vive per oltre 70 anni. Tutto questo però la cugina Solange, che lo ricorda con commozione fino alla sua scomparsa, purtroppo non lo sa e non lo saprà mai.

 

Vecchie foto, che raccontano la storia di un eroe

Danièle, la sua unica figlia, rimettendo in ordine la casa della madre, riprende in mano la foto di Loulou: in piedi, con una tenuta che è un patchwork di capi messi insieme nelle sue scorribande a caccia di tedeschi. Un guerriero fiero, dagli occhi neri e intensi, che la chiama. Danièle ricorda allora le visite, da bambina, a casa dello zio Delphin, il padre di Loulou: un uomo piegato dal dolore della perdita tragica del suo unico figlio, con cui non aveva fatto in tempo a riconciliarsi. Danièle e la mamma Solange non parlano mai con lui di questo figlio scomparso, per paura di ferirlo ancora, o di riaprire angosce mai sopite. Nei cassetti di Solange, Danièle ritrova tutte le foto di Loulou, da bambino, con l'aria seria, e poi da ragazzo in bici per le strade di Villeurbanne, infine – riportate a casa dallo zio Delphin negli anni 60, insieme alla salma che andrà a recuperare per poi far tumulare nella sua città – quelle di Loulou partigiano nelle Langhe. La curiosità si accende in Danièle, che con passione inizia la sua ricerca. Su internet scopre molte informazioni, in particolare il film di Remo Schellino ed Erika Peirano, "Louis Chabas detto Lulù - Una Resistenza leggendaria" del 2009. Il resto della storia è un viaggio: il viaggio di Danièle da Lione alle Langhe, sulle tracce, che si rivelano molte e ancora vibranti, della vita – e della morte – italiana di Loulou. Il tassello del puzzle è completo ora: la memoria di Loulou è presente, e soffia tra queste colline dove Danièle ha ritrovato una porzione importante della sua famiglia e della sua storia.

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