Ecco chi sono i rapinatori uccisi a Grinzane Cavour. Avevano una pistola finta. Indagato il gioielliere

Andrea Spinelli e Giuseppe Mazzarino sono entrati nella gioielleria con coltello e pistola (poi rivelatasi finta) e hanno minacciato di morte il titolare, la moglie e la figlia

FOTO ANSA - rapinatori uccisi grinzane cavour
ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Sono un 45enne di Bra e un 58enne di Torino i rapinatori uccisi a Grinzane Cavour. Indagato il titolare per eccesso di difesa

«Due persone, seguite poi da una terza, sarebbero entrate nella gioielleria e con un coltello ed una pistola (poi risultata finta e priva del cosiddetto "tappo rosso") avrebbero minacciato di morte il titolare, la moglie e la figlia, l’una colpita da un pugno e l’altra immobilizzata con fascette di elettricista, facendosi in tal modo consegnare numerosi gioielli. Al tentativo di appropriarsi anche del denaro in cassa, il titolare Mario Roggero avrebbe reagito sparando colpi con pistola legittimamente detenuta».

«Con la mano destra ho aperto la cassa e con la  sinistra il cassetto dove sapevo che c'era l'arma - ha dichiarato lui al TG1 -. Ci siamo trovati uno puntato contro l'altro e ho sparato prima io. Poi sono scappati». L'uomo è indagato per eccesso colposo di legittima difesa: un atto dovuto, secondo la Procura.

Questa la prima ricostruzione che emerge dalla Procura di Asti su quanto accaduto ieri alla gioielleria "Roggero" a Gallo di Grinzane Cavour nella nota a firma del procuratore dott. Alberto Perduca. Gli accertamenti sul posto sono stati effettuati dal pm Greco, dai Carabinieri della Compagnia di Alba e del Nucleo Investigativo di Cuneo.

I rapinatori uccisi a Grinzane Cavour: tre italiani e pregiudicati

Due degli aggressori –Andrea Spinelli, 45enne di Bra, e Giuseppe Mazzarino, 58enne di Torino, ambedue con precedenti di polizia e penali – venivano rinvenuti cadaveri ad alcuni metri dall’ingresso della gioielleria mentre il terzo (34enne residente ad Alba ma originario del Trapanese) datosi alla fuga seppur ferito, nel corso della notte veniva poi rintracciato all’Ospedale di Savigliano ed è ora sottoposto a fermo, indiziato di tentata rapina, e a disposizione della Procura.

Nelle immediatezze del fatto, oltre ai rilievi tecnici eseguiti da personale dell’Arma, il pm ed i militari hanno sentito il titolare della gioielleria, la moglie, la figlia nonché altre persone testimoni del fatto. Sono in corso di acquisizione le immagini delle videocamere funzionanti nell’area. Nelle prossime ore verrà dato incarico di consulenza autoptica e balistica. La Procura: «Gli approfondimenti investigativi proseguono al fine di chiarire l’esatta dinamica degli eventi dando il massimo delle garanzie di partecipazione alle indagini a tutte le parti coinvolte».

Il titolare è indagato dalla Procura di Asti

Mario Roggero, chiuso in casa, ha risposto al citofono agli operatori del TG1 dichiarando: «Non provo niente. Mi spiace, è sempre molto brutto. Però io non avevo scelta. Con la mano destra ho aperto la cassa e con al sinistra il cassetto dove sapevo che c'era l'arma. Ci siamo trovati uno puntato contro l'altro e ho sparato prima io. Poi sono scappati». Ora è indagato dalla Procura di Asti per eccesso colposo di legittima difesa: un atto dovuto, nelle indagini.

Le frasi su Facebook del gioielliere, della figlia e dei residenti

Su Facebook, l'uomo ha postato un'immagine in cui cita Einstein: «Il mondo non è minacciato dalle persone che fanno il male, ma da quelle che lo tollerano». Centinaia i messaggi da parte dei suoi concittadini che solidarizzano col gioielliere. La figlia Silvia, sul suo profilo personale, risponde ad alcuni commenti: «Mio padre è un eroe». E scrive: «Prego per l'anima delle due persone decedute».

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