“Sacra Famiglia”, la Commissione di vigilanza chiude le visite ai parenti

Per una settimana erano tornati gli abbracci. Quelli veri, non quelli fatti attraverso una membrana di plastica. Sembrava una rinascita, per la Casa di riposo "Sacra Famiglia" di Mondovì. Una primavera sbocciata con il contatto, con lo sguardo diretto, col calore della mano di una figlia o di un nipote, di una mamma o di un nonno. Ma è durata poco.

Come scrivevamo pochi giorni fa - LEGGI QUI - al “Sacra Famiglia” erano ricominciate le visite per i parenti. Non certo nei locali interni, ma all’aperto, nel bellissimo e ampio giardino che si trova eni confini della struttura. E in sicurezza - o almeno in un "rischio calcolato", tanto per citare un'espressione di recente citata dal premier Mario Draghi come principio-guida delle linee guida sulle riaperture.

Anche perché tutti gli ospiti e tutti dipendenti, oss e personale, sono vaccinati. La struttura è covid-free, nessun caso di contagio fra gli ospiti: i tamponi sono stati rifatti anche di recente.

Ma la normativa nazionale, a quanto pare, non tiene conto del completamento dei vaccini… e così le visite dei parenti, figli e nipoti, che andavano avanti da una decina di giorni, sono state nuovamente bloccate. Questo è stato imposto dalla Commissione di vigilanza.

I parenti sono stati avvisati nelle scorse ore. L'unica soluzione sarà ritornare alla "camera degli abbracci" allestita presso uno degli ingressi della rsa: una parete in plastica, con due "manicotti" che consentono di toccarsi parzialmente, purtroppo solamente attraverso una membrana. Una bruttissima notizia per le famiglie e soprattutto per gli ospiti: che per l'ennesima volta dovranno fare a meno.

«Esprimo tutto il mio rammarico e la mia contrarietà - afferma la dottoressa Ivana Bosio, direttrice sanitaria uscente -. Avevamo aperto a fronte del completamento della campagna vaccinale. Non era un "liberi tutti" ma una apertura graduale solo nelle aree comuni con ingressi contingentati ed il mantenimento delle norme igieniche valide per tutta la popolazione. La domanda che io mi pongo è se non ora quando? Quando i nostri ospiti potranno di nuovo godere di una stretta di mano, di una passeggiata con i figli, di una chiacchierata sotto un albero? Quando? Perché se è vero che la vaccinazione non copre il 100 per 100 non lo copre oggi ma non lo coprirà neanche tra sei mesi. Il rischio zero non lo avremo mai. Il rischio zero non esiste. Nel frattempo vediamo i nostri ospiti regredire. Perché diventano ogni giorni più anziani ma anche perché l'isolamento a cui li costringiamo non può certo giovare. Un anno di lontananza già ha minato i rapporti con i famigliari. Per quanto ancora dovremo sottoporli a questo regime simil carcerario? Io mi illudevo di potere presto permettere loro una giornata in famiglia, fuori dalla struttura e invece.... Regole rigidissime anche per le visite in struttura. I nostri ospiti non hanno tempo. Non possiamo chiedere loro di aspettare altri mesi. Potrebbero essere gli ultimi della loro vita. Davvero vogliamo farglieli vivere così?»

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