Per gli agricoltori di Coldiretti, l'emergenza cinghiali sta raggiungendo un picco preoccupante: «Con l'emergenza Covid che ha ridotto per mesi la presenza dell'uomo all'aperto, proliferano, con un aumento del 15%, i cinghiali che sono arrivati ad essere 2,3 milioni in Italia ed invadono città e campagne causando un incidente ogni 48 ore con 16 vittime e 215 feriti». È quanto emerge dalla stima di Coldiretti in occasione della protesta in piazza Castello, a Torino, con gli agricoltori esasperati insieme al presidente di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo, al delegato Confederale, Bruno Rivarossa, all'intera Giunta di Coldiretti Piemonte, a tutti i direttori delle federazioni provinciali e a cui si sono uniti il governatore Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso, l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Protopapa, i capigruppo e consiglieri di maggioranza e minoranza con gli interventi di Paolo Ruzzola di Forza Italia, Paolo Bongioanni di Fratelli d'Italia, Monica Canalis del Pd, i cittadini, i Sindaci e le Istituzioni, oltre all'Associazione Familiari e Vittime della Strada con il presidente Giacinto Picozza.
Per Coldiretti «l'invasione di vie e piazze da parte dei selvatici viene vissuta dai cittadini come una vera e propria emergenza, tanto che oltre otto italiani su 10 (81%) pensano che vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti, soprattutto incaricando personale specializzato per ridurne il numero secondo il sondaggio Coldiretti/Ixè». «I cinghiali stanno veramente chiedendo le chiavi delle nostre città piemontesi, arrivando ad invadere anche i luoghi turistici e simbolo del Made in Piemonte - evidenziano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale -. La situazione è diventata insostenibile non solo nelle aree rurali della nostra Regione, ma anche nelle città tanto che viene compromesso l'equilibrio ambientale degli ecosistemi territoriali con la perdita della biodiversità e sono in costante aumento gli incidenti che mettono a rischio la pubblica sicurezza». Coldiretti Piemonte chiede che gli agricoltori vengano coadiuvati dalle stesse Forze dell'Ordine, da guardie venatorie volontarie, da cacciatori e da altri proprietari o conduttori dei fondi iscritti ad un apposito elenco regionale e che il calendario venatorio venga allargato fino a comprendere i mesi che vanno da settembre a gennaio.
Il Co.A.A.R.P. non era ufficialmente in piazza a manifestare
Il Co.A.A.R.P. (Comitato Amici degli Ambienti Rurali Piemontesi) intende ringraziare la Coldiretti per la manifestazione , puntualizzando di aver lasciato agli aderenti al movimento piena autonomia di partecipazione qualora fossero intenzionati a prendervi parte. Nell’ambito di alcuni colloqui protrattisi nelle ultime settimane tra una delegazione del Comitato e i vertici regionali Coldiretti, dinnanzi all’invito di una collaborazione comune per l’organizzazione di manifestazioni pubbliche con il fine di stimolare le istituzioni al contenimento degli ungulati, il Co.A.A.R.P. ha rilevato che l’associazione sindacale agricola più importante in Italia (in termini di associati rappresentati) ad oggi non ha manifestato interesse a collaborare attivamente con altre rappresentanze del mondo agricolo. Per questo motivo il Co.A.A.R.P. non era presente in piazza.