Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera di Carlo Cerrina, responsabile Goia Ugl Associazione di Categoria della Microimpresa, dei Commercianti Fissi ed Ambulanti
La campagna elettorale spesso esaspera i toni dei dibattiti, ma purtroppo a Mondovì – a differenza del passato – si è giunti ad utilizzare la menzogna come sistematico strumento, per conseguire la ristrutturazione del mercato cittadino, cercando di attuarlo in pochi giorni e nella totale illegittimità.
Non è mia abitudine lanciare accuse e nascondere la mano, elenco quindi le menzogne e le illegittimità utilizzate per attuare il progetto, in tutta fretta e condannandolo così cinicamente e scientemente ad una sua mancata realizzazione quando la campagna elettorale sarà finita.
Pertanto:
E’ falso che i posteggi mercatali nel mercato del sabato siano 199 poiché sono 238, di cui 48 sono i produttori agricoli (e non 38), i banchi alimentari sono 36, quelli non alimentari 144, fra cui quelli vacanti in attesa di riattribuzione una quarantina (e non 15 come vorrebbe far credere l’amministrazione!).
Questi dati sono ufficiali comunicati in Regione e consultabili a questo indirizzo web:
http://www.regione.piemonte.it/gestione/commercio/mercati/risultati.php;
E’ falso che si tratti solo di “miglioria” ed “accorpamento” di piccola entità ma di una totale ristrutturazione di mercato che comporta ingenti lavori di adeguamento alla rete idrica, fognaria ed elettrica e la rilocalizzazione di grande parte degli operatori, che dovrebbe -in mancanza di un accordo fra tutti i protagonisti – prevedere la predisposizione di una graduatoria generale di tutto
il mercato e non solo una parte di esso;
E’ falso che i posteggi vacanti utilizzati settimanalmente – che l’amministrazione vorrebbe abolire in buona parte nella ristrutturazione – siano solo 5 - poiché gli operatori che partecipano allo loro attribuzione sono molti di più e la loro soppressione li condannerebbe alla disoccupazione;
E’ falso inoltre che i partecipanti alla “spunta” (l’attribuzione settimanale dei posteggi vacanti) siano “solo marocchini” poiché non sono pochi gli italiani che vi partecipano – ammesso e non concesso che sia legale che una amministrazione comunale ed i suoi funzionari possano basare le loro scelte sulla appartenenza nazionale,
E’ falso che la Regione Piemonte abbia richiesto al Comune di Mondovì una soppressione dei posteggi mercatali vacanti e abbia approvato un ridimensionamento del mercato; ed inoltre, a nostro avviso, è illegittimo ristrutturare sostanzialmente e modificare la planimetria mercatale senza una Delibera di Consiglio Comunale, ma con una semplice decisione di Giunta; è illegittimo in ogni caso attuare una “miglioria in violazione dei diritti acquisiti” di taluni operatori, senza mai aver attuato un primo bando di attribuzione dei posteggi vacanti, cosi come previsto dalla DGR 32-2642/2001 e dallo stesso regolamento comunale che prevedeva entro i sei mesi l’effettuazione del bando da quando questi posteggi si fossero resi liberi, ma questo non è mai stato fatto;
è illegittimo non coinvolgere tutti gli operatori del mercato con adeguati mezzi pubblicitari, come la pubblicazione sul BUR di un apposito bando, in caso di ristrutturazione/miglioria, preferendo invece coinvolgere solo alcuni, accontentandoli, a seconda delle loro rimostranze e a danno di chi ne è ignaro il quale scoprirà, quanto avvenuto, solo quando il danno sarà irreversibile;
è illegittimo abolire posteggi mercatali vacanti – posti di lavoro – utilizzati settimanalmente da taluni operatori, favorendo così i concorrenti rimasti, fissi o ambulanti che siano; è illegittimo spostare solo alcuni operatori ed impedire ad altri che ne avrebbero titolo di usufruire di tale spostamento.
Proprio perché la nostra associazione vorrebbe conseguire il fine di accorpare il mercato, liberando la piazza Ferrero per consentirne il parcheggio, punta ad un ripensamento dell’amministrazione comunale, affinchè essa sia sì attuato, ma nella piena legalità e non si presti, invece, a inevitabili ricorsi da parte di chi verrà danneggiato e fra loro “in primis” da chi verrà a trovarsi disoccupato.
Per motivi elettorali, a nostro avviso, non si possono calpestare dei diritti primari di ogni persona e fra di essi il diritto al lavoro, creando scompiglio fra chi lavora e che è già provato dalla crisi attuale. Confidando in una rapida soluzione di quanto prospettato coglie l’occasione per porgere cordiali saluti.
Il resp. Prov. GOIA UGL di Cuneo
Ulteriori particolari su L'Unione Monregalese del 31 maggio 2017