Prosegue la battaglia di Mondovì per dire “no” al nuovo sistema di consegna postale a giorni alterni. Come si ricorderà negli scorsi mesi, il sindaco Stefano Viglione aveva scritto, assieme ai colleghi di Fossano, Ceva, Carrù, Dogliani e Trinità, una lettera di protesta a Poste Italiane ed al Garante per le Comunicazioni verso tale decisione.
Tanto più che l’inserimento in tale elenco delle città sopra richiamate è incoerente con i criteri (numero di abitanti, densità abitativa, estensione, situazioni di natura infrastrutturale o geografica) a suo tempo definiti dall’Autorità per l’individuazione dei centri interessati dalla nuova modalità.
«A distanza di quasi tre mesi – spiega Viglione – nessun riscontro è stato dato alla nostra lettera e solo recentemente abbiamo ricevuto una comunicazione formale indistintamente rivolta a tutti i Comuni d’Italia interessati che, di fatto, annuncia l’attivazione della nuova modalità. Ci rammarichiamo per l’ennesimo provvedimento che passa sopra le teste dei cittadini, ma soprattutto rileviamo la sordità di Poste Italiane di fronte ai nostri appelli. Tuttavia non ci arrendiamo e per questo abbiamo delegato l’Anci a tutelarci: recentemente l’associazione ha promosso un ricorso al Tar del Lazio che verrà esaminato nei prossimi giorni e sul quale vi è in corso un’ipotesi transattiva. Anche il ministro Costa segue con attenzione la vicenda. Attendiamo speranzosi: il servizio postale infatti rappresenta un servizio universale, utile e necessario per le nostre comunità e in particolare per il tessuto delle imprese. Soprattutto in una fase delicata dal punto di vista economico e finanziario come quella attuale, i livelli dei servizi andrebbero non solo mantenuti, ma migliorati: non è con i tagli che si risolvono le cose, in nome di obiettivi quali “riorganizzazione” e “razionalizzazione”, fra l'altro tutti da verificare, e che in realtà si traducono nella riduzione di servizi