Un "piano nazionale" con «linee guida omogenee» per tutta Italia. Questo è l'indirizzo annunciato ieri sera dal premier Giuseppe Conte per la riapertura che potrà avvenire «ragionevolmente il 4 maggio» per procedere «a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione».
Quindi ancora tutto chiuso fino a 3 maggio e poi, arriva la fase-2 secondo un piano «che l’Esecutivo sta portando avanti, coadiuvato dalla Task force di esperti e dal Comitato tecnico scientifico».
IL VIRUS RALLENTA - Conte fa il punto: «Gli effetti positivi di contenimento del virus e di mitigazione del contagio si iniziano a misurare, ma non sono ancora tali da consentire il venir meno degli obblighi attuali e l’abbassamento della soglia di attenzione». A livello nazionale la curva epidemica continua a rallentare: ieri si sono contati 3.491 nuovi contagiati, a fonte di 2.200 guariti, il divario fra le due curve è sempre più stretto.
UNA FASE 2 "PER LA MASSIMA SICUREZZA" - Quindi il punto è: riaprire per gradi, ma soprattutto riaprire in massima sicurezza. Il piano del Governo conterrà direttive sulle misure da adottare nelle aziende e nella vita di tutti i giorni. «Continua incessantemente il lavoro del Governo a un programma nazionale che possa consentire una ripresa di buona parte delle attività produttive in condizioni di massima sicurezza - spiega il premier - , che tenga sempre sotto controllo la curva epidemiologica e la capacità di reazione delle nostre strutture ospedaliere. Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione. Un piano così strutturato dovrebbe garantirci condizioni di massima sicurezza nei luoghi di lavoro e sui mezzi di trasporto. Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working».