Carrù elegge il nuovo sindaco: intervista doppia ai candidati

Nicola Schellino: «Dieci anni di esperienza: ora sono pronto. Prepariamo ogni dettaglio»

«Passo per giovane e lo vedo come un complimento», Nicola Schellino ci scherza su. Anche perché ha fatto tutto veloce: laurea in giurisprudenza e poi, a 25 anni, era già assessore. Ora, dieci anni dopo, la decisione di formare una squadra sua e candidarsi a sindaco. «Ho il vantaggio di aver accumulato esperienza, superato lo scoglio del primo anno, quando capisci come funziona la “macchina”. Poi il lavoro di avvocato mi ha aiutato parecchio a districarmi nella burocrazia».
Buongiorno Nicola: tema chiave è naturalmente la Fiera del Bue. Entrambi siete favorevoli al ritorno della tradizione, ma come organizzarla, specie in emergenza covid?
Sto già lavorando ora a un piano: più contingentata, pochi banchi, più rilevanza agli animali (se necessario, tagliare le categorie extra-buoi). L’anno scorso i risultati non sono stati soddisfacenti, è sotto l’occhio di tutti. Per cui, riteniamo sia di vitale importanza organizzare questa edizione. Siamo sostenitori, poi, dell’Ente Fiera, con il compito di racchiudere tutti i protagonisti per affiancare Comune e Pro loco nell’allestimento. La sfilata dei capi? La ritengo inattuabile.
Quali richieste ha percepito dalla cittadinanza?
In primis ascolto e disponibilità. Tra le cose pratiche una zona per giovani, migliorie all’arredo urbano attenzione alle frazioni. Per quest’ultimo punto ho proposto un referente e il bilancio partecipato, per investire una somma tutti gli anni da devolvere in periferia. C’è il problema dello spopolamento: mancano alcuni servizi (come quello scolastico a tempo pieno). L’idea è implementare il polo scolastico (finanziato dalla Regione), integrandolo con doposcuola e sport. Per la questione negozi e centro storico, ho messo su questo progetto di “Rilanciamo Carrù”: un voucher spesa da utilizzare solo nelle attività del paese. Generiamo così un po’ di mercato, per fidelizzare una clientela nuova.
Il turismo per il paese, serve un rilancio?
Si può fare di più. Il turista medio (ligure, milanese) mangia qui, si fa un breve giro o prosegue nelle Langhe. Difficile che arrivi il turista di montagna. Insistere con questa tipologia di clientela non ci porta lontano. Bisogna fare un discorso con le Langhe, guardando maggiormente ad Alba-Barolo, più che verso Cuneo, investendo nei percorsi cicloturistici. Noi siamo “porta d’la Langa”, perché non costruire un tour a tappe, magari che parta dal tartufo e arrivi al bollito?
Dopo dieci anni Carrù cambierà Amministrazione, quali sono stati i punti di forza e quelli invece da migliorare?
Sicuramente si è fatto tanto sotto il profilo degli investimenti, penso alle Scuole, al campetto in sintetico, al palazzetto sportivo. Il bilancio contabile è più che positivo, oltre la media, e abbiamo un Imu ed un’addizionale comunale tra le più basse in zona. Quello che è mancato? In certi frangenti, ascoltare tutta la cittadinanza. Ho notato meno partecipazione ai Consigli: dovuto, certamente, alla mancanza di una minoranza e a un approccio di tipo “centralistico”
Un messaggio per i giovani e un messaggio, invece, per gli elettori più anziani
Pensando ai giovani, puntiamo a “digitalizzare” il Comune, attraverso un’app dedicata. È difficile raggiungerli, me ne rendo conto. Il discorso Consulta giovanile ha senso, integrata con quella di Mondovì, per condividere risorse ed eventi, specie nella fascia di età delle Superiori e immediatamente successiva. Fino ai 14 anni voglio dare un imprinting scolastico con il Consiglio dei ragazzi. Gli anziani rappresentano la nostra memoria storica, vanno valorizzati. Abbiamo in mente la realizzazione di un libro aggiornato, carico di aneddoti carrucesi, personaggi, storia vera. Con un taglio che sappia di unico. Crediamo nell’incentivare l’assistenza, non solo sanitaria ma di “compagnia”. In una parola: coinvolgimento.

LISTA n. 1 Per Carrù- Schellino sindaco
A supporto di Nicola Schellino ci sono due consiglieri comunali uscenti: Christian Sciolla (farmacista) ed Emanuele Peirone (veterinario). L’ingegnere Bruno Calleri è il più esperto, con passate esperienze amministrative, poi c’è la giovane Fabiola Ortu (commessa), assieme a Stefano Bracco (architetto), Paolo Badino (tecnico manutentore), Carol Curti (impiegata), Simona Mancini (impiegata), Efrem Biaritz (dottore in storia), Gianluca Filippi (imprenditore agricolo) con la commerciante Mara Bernardis Botta ed il ristoratore Daniele Lubatti.

Francesco Rocca: «Tradizione e la spinta dei giovani: ecco perché mi sono candidato»

«C’è un vecchio proverbio: il giovane cammina veloce, ma l’anziano conosce la strada. In lista abbiamo il giusto equilibrio: chi cammina veloce e chi conosce la strada». Francesco Rocca, 67 anni ancora da compiere, un cammino in effetti lo ha tracciato: come assessore in Provincia e in Comune a Carrù, per quasi quarant’anni capo reparto d’azienda, e, 20 anni fa, sindaco a Bastia. Senza mai tradire l’indole agricola: «Tagliavo il grano con la falce, ho ancora vissuto quegli anni lì. In 2000 anni non è cambiato niente, in 50 quasi tutto».
Buongiorno Francesco: tema chiave è naturalmente la Fiera del Bue. Entrambi siete favorevoli al ritorno della tradizione, ma come organizzarla, specie in emergenza Covid?
È una delle motivazioni per cui sono sceso in campo, unito al fatto di avere con me questo gruppo di giovani, capaci e volenterosi. Ci abbiamo lavorato tanto con l’Amministrazione Marabotto, mi riferisco al disciplinare grazie al quale abbiamo ottenuto il marchio del Bue grasso di Carrù, la delibera del territorio del Consorzio e la nomina di “nazionale”. Visto il risultato degli ultimi anni, se salta nel 2020 rischiamo davvero di “perderla”. Come? Il Comune deve essere l’Ente garante, ma abbiamo sempre coinvolto tutti, lo dimostrano i fatti: le commissioni sul disciplinare e sul territorio del consorzio comprendevano più di 20 persone ciascuna, con tutte le anime di Carrù. Vogliamo organizzare la Fiera, sicuramente con gli animali, poi ci prendiamo le nostre responsabilità per mantenere il più possibile tutto il resto. La gente vuole vedere i buoi, ritengo si possano stabilire percorsi in sicurezza per ripristinare la sfilata. Ne abbiamo già parlato con gli allevatori del Consorzio. Una delle caratteristiche del Bue grasso di Carrù, inserita nel disciplinare, è la “mansuetudine”.
Quali richieste ha percepito dalla cittadinanza?
Stiamo andando in giro, io ho carta e penna e mi segno tutto. Ognuno deve trovare negli amministratori un punto di ascolto e di conforto. C’è chi vuole un paese più pulito, chi chiede soluzioni per il lavoro. Ci impegneremo a rendere appetibile l’insediamento di nuove attività a Carrù, dove le strutture non mancano. Questo, a mio avviso, deve fare un Comune: essere attento ai più deboli e alle “nuove povertà”.
Il turismo per il paese, serve un rilancio?
È importantissimo, una buona parte di Carrù vive di turismo. Ci impegneremo per far sì che chi arriva a Carrù sia accompagnato, ben accolto. Non deve sentirsi abbandonato, attraverso la disponibilità di persone che facciano da “guide”. Tramite la “Casa della Piemontese” e la “Sagra dell’uva” intendiamo incentivare la conoscenza del mondo agricolo.
Dopo dieci anni Carrù cambierà Amministrazione, quali sono stati i punti di forza e quelli invece da migliorare?
Non voglio entrare nel merito, ci siamo proposti di non giudicare nessuno. Per questo abbiamo preferito un confronto a distanza e non un dibattito diretto. Da cittadino, non ho compreso le scelte legate alla Fiera: prima l’8 dicembre, poi i quattro giorni. Ho percepito poi un distacco dal territorio, specie il mondo agricolo.
Un messaggio per i giovani e un messaggio, invece, per gli elettori più anziani
Vogliamo offrire un punto di incontro per i giovani, portando avanti con l’idea di Consulta. Ci siamo già incontrati con alcuni ragazzi. Negli anni in cui ero assessore in Provincia, mi sono occupato di volontariato e politiche giovanili, la Consulta provinciale dei volontari (1.875 associazioni) ha lavorato bene, così come quella giovanile, con le sue 54 associzioni. L’idea è di replicarlo in piccolo per il paese. Per gli anziani ci siamo presi carico di intervenire, controllare, fare da punto di ascolto. Ci sarà una persona dedicata per queste cose. Saremo sensibili.

LISTA n. 2 Civicarrù-Rocca sindaco
A sostenere Francesco Rocca c’è l’ex sindaco Maria Paola Marabotto (architetto), con il gruppo di amministratori passati quali Adriano “Jano” Cardone (metalmeccanico) e Carlo Caula (ristoratore). Insieme a loro Davide Giraudi (impiegato), Federico Travaglio (tecnico di laboratorio), Francesco Filippi (imprenditore agricolo), Giacomo Bergese (agronomo forestale) e Michela Allione Cardone (studentessa universitaria) assieme a Maggiorina Arnaldi, (operatrice socio sanitaria in pensione), Massimo Veglia (dirigente d’azienda), Mauro Candela, (artigiano) e Silvia Facello (commerciante).

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