Premio “Gasco” al bomber dell’Atalanta, Josip Ilicic

Il riconoscimento conferito da associazione "Dardanello" e Tuttosport sarà devoluto all'associazione bergamasca "Amici della pediatria"

Premiare un campione di sport e di solidarietà: questa è la mission del premio "Gasco" intitolato alla memoria del medico e amministratore monregalese Piero Gasco. Valori perfettamente incarnati dal giocatore dell'Atalanta Josip Ilicic, che ha saputo fare faville in campo (memorabile il poker di reti contro il Valencia in Champions League) e fuori. Il giocatore è da sempre in prima linea al fianco della sua città adottiva, Bergamo, ferita dal Coronavirus. Ilicic e i suoi compagni, la dirigenza della squadra e i tifosi sono sempre stati in prima linea per la solidarietà e il supporto agli ospedali nella lotta della malattia. Proprio il pallone della gara contro il Valencia è stato donato dal bomber all'ospedale "Giovanni XXIII". Con lo stesso spirito Ilicic ha deciso di devolvere il "Gasco" all'associazione "Amici della pediatria" da sempre al fianco degli ospedali bergamaschi nel supporto alle famiglie dei bambini malati.

Il giocatore è stato raggiunto da una delegazione composta dal vicepresidente dell'Associazione "Dardanello", Paolo Cornero, dal direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli e dal nipote di Piero Gasco, Filippo, per la consegna fisica del premio conferito a novembre, nel corso di una cerimonia virtuale.

Di fronte alla delegazione guidata dal direttore Jacobelli, il portacolori della nazionale slovena non ha nascosto la propria soddisfazione«Sono orgoglioso di essere utile alla città che amo, nel nome dell’Atalanta». Iličić ha poi dedicato un pensiero commosso alla propria terra d’origine: «Da noi la situazione è preoccupante - le parole del campione nato a Prijedor, in Bosnia ed Erzegovina - perché il virus ha colpito duro, le scuole sono chiuse da cinque mesi e a soffrire di più sono i bambini».

«Non potevamo fare una scelta migliore - sottolinea Paolo Cornero, vicepresidente dell’associazione ‘Dardanello’ - Josip Iličić è un campione nello sport e nella vita, un ragazzo molto sensibile. Credo che la storia di questo grande sportivo, capace di importanti imprese in campo e di atti di generosità fuori, incarni perfettamente i valori del premio ‘Gasco’, che oltretutto ricorda la figura di un medico, un uomo che ha speso la propria vita a curare il prossimo. Quanto fatto da Iličić, dall’Atalanta tutta e dai suoi tifosi per una Bergamo sofferente, messa in ginocchio dalla pandemia, costituisce una delle più belle storie di sport degli ultimi mesi».
«Bergamo ha vissuto mesi terrificanti con la pandemia - commenta Xavier Jacobelli, direttore di ‘Tuttosport’ - con circa 6.000 morti solo in città e nella sua provincia. Ogni bergamasco ha avuto almeno un parente o un amico che ha dovuto lottare in ospedale contro il Covid-19. Iličić e i suoi compagni dell’Atalanta sono stati in prima fila nel sostenere la città. Ricordiamo tutti la sera della memorabile partita di Valencia, quando i giocatori posarono con il motto ‘Mola mìa’, ‘Non mollare’ vergato a pennarello sulla t-shirt, per esortare la città a tenere duro. Proprio Iličić, che in quella partita segnò ben quattro gol, tornato a Bergamo donò il pallone all’ospedale ‘Giovanni XXIII’, compiendo un gesto di grande attenzione e generosità».
««Da parte mia, della mia famiglia e del Rotary Club Mondovì, da sempre partner e sostenitore del premio ‘Gasco’ - dichiara Filippo Gasco, nipote di Piero - posso dire di essere orgoglioso dell’attribuzione di questo premio a Josip Iličić, una persona notevole sia dal lato sportivo che da quello umano. Inoltre, sono particolarmente contento che questo premio vada a beneficio di Bergamo, città natale di mia madre, una comunità alla quale, come famiglia, siamo molto legati».

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