Ora che è stata “spacchettata”, l’impatto visivo è notevole. La piscina di Mondovì è stata letteralmente rimessa a nuovo. Persino le polemiche politiche si sono spente, o meglio si sono “spostate” sull’impianto natatorio che verrà costruito a Sant’Anna Avagnina. Nell’ultimo Consiglio comunale sia la Destra che la Sinistra hanno affermato di considerare il cantiere un bersaglio centrato («Il vostro fiore all’occhiello» ha detto Guido Tealdi; Stefano Tarolli la considera «uno dei risultati positivi che vanno riconosciuti a questa Amministrazione»).
Nei giorni scorsi il Comune ha effettuato un nuovo sopralluogo all’impianto al Ferrone. I lavori sono alla fase conclusiva: «Nonostante l’impatto della pandemia, il cantiere ha rispettato i tempi – affermano dal Comune –. Gli Uffici stanno lavorando a predisporre il bando per la gestione e la riapertura potrebbe avvenire a settembre». Nelle settimane precedenti, l’assessore allo Sport, Robaldo, aveva tenuto una serie di incontri con i sindaci o i delegati dei Comuni vicini a Mondovì per discutere proprio il tema della gestione e trovare una possibile via condivisa che consenta all’impianto, quando riaprirà, di proporsi come una piscina per tutto il territorio e non soltanto per i monregalesi.
CHE LAVORI SONO STATI FATTI?
Il cantiere è cominciato nei duri mesi del lockdown, primavera 2020. Il tetto è stato rifatto con grandi travi di legno lamellare che non subiscono danni da cloro. Le pareti ai quattro lati sono state rifatte riducendo la dispersione del calore, montando infissi ad alto isolamento termico e riducendo la superficie a vetri sui lati esposti a nord. Infine, sono stati alzati i bordi della vasca grande per renderla più profonda: in questo modo la vasca sarà omologata per le gare regionali (un suggerimento che arrivava proprio dal consigliere Stefano Tarolli).