«Siamo in una situazione non definita. E non va bene». Così Silvio Invernelli, dell’Associazione Case di riposo Cuneo, commenta lo scenario che si sta aprendo dopo le ultime novità. Uno scenario confuso che, paradossalmente, è figlio di due notizie che di per sé sarebbero assolutamente belle e positive. La prima: il ministro della Salute ha detto che le Case di riposo possono riaprire alle visite parentali, se rispettano determinati paletti: per esempio, ospiti tutti vaccinati e tampone ai parenti in visita (se non vaccinati anch’essi). La seconda, ancora meglio: la Regione Piemonte si è detta disponibile a far fare i tamponi rapidi gratuiti a tutti i visitatori. Due notizie che si combinano alla perfezione… ma, c’è un “ma”: nessuno ha spiegato alle strutture come deve avvenire tutto questo. E così nonne e nonni, che da mesi restano confinati dentro le strutture in attesa di un nuovo abbraccio – possibilmente vero, e non attraverso una membrana di plastica – non sanno ancora quando potranno tornare ad accarezzare figli o nipoti.
L’ordinanza firmata la scorsa settimana dal ministro Roberto Speranza consente le visite nel caso sussistano gli stessi requisiti del “green pass”, ovvero: parenti vaccinati, oppure con un tampone Covid negativo nelle ultime 48 ore oppure in presenza di anticorpi per aver avuto la malattia. Non è un “via libera” totale, ma un primo segnale. La Regione Piemonte, che già stava lavorando a un documento con le ipotesi di riapertura, ha subito annunciato la novità: «Offriremo test rapidi Covid gratuiti – ha detto il presidente Alberto Cirio – per agevolare le cose».
«Il problema è che… non ci sono linee guida su come fare, per avere questi tamponi – afferma Invernelli –. Chi li effettua? E dove? Gli infermieri sono occupati per la campagna vaccinale. Deve essere la Rsa ad avvisare l’Asl? Il visitatore? E come avviene?». Non c’è chiarezza. E sarebbe meglio ci fosse, prima che si creai confusione: «Abbiamo inviato una serie di domande e proposte al DIRMEI regionale – conclude Invernelli –. Nei prossimi giorni riuniremo la Cabina di regia per discutere questa situazione».
Oggi all’Istituto “DeRossi” di Ceva le visite sono riaperte con norme di distanziamento. Al “Sacra Famiglia” di Mondovì invece le visite riaprono grazie agli spazi del giardino: i parenti che ne fanno richiesta potranno effettuare un tampone rapido direttamente presso la struttura.