Il portale che custodisce la selva è un cancello arrugginito sulla curva a gomito che da piazza d’Armi sale verso la Cittadella. Lì, a fianco dell’ex collegio delle Orfane, pronto a trasformarsi in tempio del libro antico. A vederlo da fuori, quell’angolo di giungla urbana non pare granché con… sterpaglie, rovi ed erba alta quanto una gamba chiusa fra due muraglioni. Ci volevano gli occhi di un visionario per capire che si potrà trasformare in un giardino delle delizie, un angolo nascosto in cui fare una passeggiata, leggere un libro all’aria aperta, passare qualche momento romantico col partner. Quel visionario è l’architetto Andreas Kipar.
L’ARCHITETTO
Tedesco trapiantato a Milano, guru dell’architettura del paesaggio internazionale che tiene seminari in tutto il mondo, Kipar è uno nomi più importanti contemporanei che col suo studio ha lavorato al progetto di pianificazione del paesaggio all’Expo 2020 Dubai. Kipar è l’architetto che ha fondato lo studio internazionale di architettura e progettazione LAND. Kipar, solamente vedendo le foto (non aveva mai messo piede a Mondovì fino a lunedì), ha inventato e progettato il “Giardino segreto” di Mondovì Piazza. Un progetto firmato LAND, lo studio di Kipar, che si è occupato di Mondovì grazie al coinvolgimento dell’Associazione Art.Ur a cui il Comune ha già assegnato l’installazione sonora nella Torre del Belvedere e del tunnel “Quinta Armata”. L’ex collegio delle Orfane, lo ricordiamo, verrà a breve trasformato nel Museo del libro e della stampa chiamato “Liber”. Il progetto è stato presentato ufficialmente lunedì 19 luglio.
DI CHE SI TRATTA
Il progetto prevede di trasformare il giardino delle ex Orfane, oggi riva incolta, in un piccolo scrigno verde dedicato alla bio-diversità. Al di là di tanta poesia, ecco cosa si troverà davanti chi varcherà il cancello di via Baluardo Emanuele Filiberto: un frutteto di alberi selezionati da ceppi antichi (principalmente i meli monregalesi, piantati secondo le indicazioni del Comizio Agrario), una passeggiata lungo il muro trasformato in piccolo belvedere, un roseto, un’aiuola destinata a diventare “giardino delle farfalle” (per la cura e la catalogazione delle specie, seguendo le indicazioni dell’Ente Aree Protette delle Alpi Marittime), una “honey factory” per le api, un’area del giardino dedicata alla lettura, un passaggio che porta verso un pozzo d’acqua e un secondo sentiero che costeggia il muro superiore e conduce sul retro dell’ex collegio, dove potranno trovare posto anche installazioni artistiche. C’è anche un secondo ingresso: è il piccolo cancello che dà sul cortile interno. La fruibilità del giardino dovrà andare anche oltre gli orari museali: sarà aperto tutto il giorno a visitatori, turisti o monregalesi in cerca di un po’ di quiete. Sarà inoltre uno spazio fruibile dalle scuole (il Polo scolastico si trova proprio lì sotto): un’aula a cielo aperto dove i bambini potranno imparare i cicli della natura, avvicinarsi al concetto di cura verso la natura.
PERCHÉ UN GIARDINO?
La presidente di Art.ur, Michela Giuggia: «È sempre più importante ascoltare i bisogni dei territori e delle Amministrazioni per agire su obiettivi mirati attraverso competenze di grande qualità. Ecco perché si è scelto di lavorare in sinergia con le eccellenze del territorio in ambito paesaggistico e naturalistico e con uno dei più grandi studi di architettura del paesaggio a livello internazionale. Siamo certi che questa nuova visione possa essere una grande occasione per Mondovì». «Quello che abbiamo fatto è stato aprire un giardino rispettandone la biodiversità e, al contempo, offrire uno spazio en plein air collegato al vicino Museo della stampa – ci racconta l’architetto Andreas Kipar –, un luogo per tutti, che accoglierà ospiti umani, animali e le varie forme della natura che potranno godere della stagionalità e del tempo di questo gioiello da anni nascosto». Sindaco e vicesindaco aggiungono: «Poter riportare in vita un giardino che ha riposato per secoli in un luogo dimenticato dalla storia, ci riempie di emozione. Il progetto restituisce ai monregalesi un cuore verde nel centro della nostra città». Il curatore del progetto è Andrea Lerda. Nel corso della conferenza stampa è stata annunciata anche una campagna di comunicazione che andrà avanti nei prossimi mesi, mediante una serie di manifesti affissi in città.
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