Dopo il “non-Raduno” delle mongolfiere dell’Epifania, arriva il “non-Carnevale” 2022. Niente sfilate, niente carri, niente gruppi in maschera da 200 persone, le norme non lo consentono ancora. «Un Carlevè “palliativo” – si consola il presidente Enrico Natta –, un “Carnevale non Carnevale” per tutelare la sicurezza pubblica. Le nostre sfilate creerebbero inevitabili assembramenti. Torneremo alla grande nel 2023».
I "MASCHERONI"
Da venerdì 25 a domenica 27 febbraio, i “giorni dei magnin”, lungo le vie e le piazze del centro storico verranno sistemate maschere, cimeli e “ciciu” dei carri del passato. «Un vero e proprio museo a cielo aperto – aggiunge Natta –, un salto nel tempo per essere avvolti nell’atmosfera del Carnevale, ricordata anche dalle vetrine colorate e addobbate dei negozi monregalesi».
LA "CORTE" A BREO
Sabato 26 febbraio dalle 15,30 la Corte delle maschere, col Moro e la Bèla, sarà a Mondovì Breo a piedi con musica e balli. Nello stesso pomeriggio il “Moro gigante” verrà piazzato a Breo, nei pressi della fontana “La gòj d’esse a Mondvì”.
UN “MORO GIGANTE”, SEDUTO FRA LE LUCI
L’esordio del GigaMoro è stato giovedì grasso, 24 febbraio, a Piazza: lo show luminoso di piazza Maggiore abbandonerà l’allestimento romantico di San Valentino e coprirà i palazzi storici con le maschere e i coriandoli tipici del Carlevè. Sabato 26 febbraio il “Moro gigante” verrà piazzato a Breo, nei pressi della fontana “La gòj d’esse a Mondvì” (per ritornare in piazza Maggiore domenica 27 febbraio)
Natta: «Ringrazio la Città di Mondovì, la Fondazione CRC ed i nostri sponsor privati Aquarama, Ellero Auto e Garelli Iveco per aver reso possibile tutto ciò, anche in un anno così difficile». In occasione di un vero ritorno alla normalità.