Imprenditrici, contadine, allevatrici. Se c’è una cosa che non ha niente a che vedere con la storia di “Cascina Biasin” e delle sorelle Gasco, Silvana e Maria Cristina, è lo stereotipo. La loro storia è quanto di più lontano esista dal cliché, e forse non è un caso che la più giovane delle due, Maria Cristina, sia anche impegnata civilmente e socialmente nella difesa dei diritti delle donne in più di un campo. Dieci anni fa hanno fondato l’azienda agricola nella vecchia cascina di famiglia, a San Giovanni dei Govoni. Allevano bovini e suini per produrre carne, salumi crudi e cotti, coltivano cereali e le bacche di Goji. La loro giornata passa tra la terra, la stalla, il mercato e il laboratorio. In azienda sono in tre, tutte donne, con in più il papà che aiuta e consiglia.
«In realtà, per noi il lavoro in cascina è sempre stata una cosa “quotidiana”», raccontano. Poi accadde che Silvana, fresca di diploma all’Agrario di Mondovì, decise di prendere in mano l’azienda e rivoluzionare l’attività. «Spostando l’impresa dall’allevamento e vendita, alla trasformazione – spiegano Maria Cristina e Silvana –. Certo, bisognava fare delle scelte. Sapevamo che non avremmo mai avuto le forze per stare nella grande distribuzione. Abbiamo deciso di ridurre la quantità e puntare sulla qualità. Così riusciamo a produrre tutto quello che ci serve per nutrire gli animali, il mais e il fieno, e a occuparci della vendita e della trasformazione anche se questo significa ridurre i mercati». Certo, chissà quante volte avranno sentito la stessa battuta in cento versioni diverse: ma davvero avete un’azienda agricola tutta al femminile? Ma come fate senza uomini? Eccetera. «La sentiamo di continuo – dicono, quasi alzando gli occhi al cielo –. Ci chiedono addirittura com’è possibile che davvero siamo noi a occuparci della trasformazione». E cosa rispondete? «Che il lavoro è questo. Ed è un lavoro duro, indipendentemente se lo faccia un uomo o una donna. Non possiamo sostenere ritmi più duri? Abbiamo messo su un’azienda che si sostiene con una qualità maggiore».
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