È un caso di danneggiamento particolarmente odioso, quello discusso nei giorni scorsi in Tribunale a Cuneo. Al termine del processo in abbreviato, il giudice Lorenzo Labate ha condannato l’autrice, N.E.P., alla pena di due mesi e venti giorni di reclusione, sostituiti da cinque mesi e dieci giorni di libertà controllata. La donna di origini rumene era a processo per fatti accaduti il 5 giugno di due anni fa, a Frabosa Sottana. In stato di ebbrezza alcolica, l’imputata aveva sfondato il vetro di un’ambulanza del 118 con una sassata. I sanitari erano giunti sul posto per sincerarsi delle sue condizioni, dal momento che lei stessa, in precedenza, ne aveva richiesto l’intervento.
All’arrivo dell’ambulanza e dei Carabinieri appariva tranquilla, poi in uno scatto d’ira aveva afferrato e scagliato il sasso. In seguito aveva accettato di sottoporsi a trattamento sanitario obbligatorio. L’avvocato Leonardo Roberi, suo difensore in aula, ha rimarcato le difficili condizioni psichiatriche dell’imputata, cui è diagnosticato un disturbo di personalità borderline aggravato dall’uso di alcol: «Ha tirato una pietra a caso. Non c’era l’intenzione di ferire qualcuno», ha sostenuto il legale, chiedendo l’assoluzione per particolare tenuità del fatto. Il pubblico ministero Alessandro Borgotallo aveva chiesto invece una pena pari a sei mesi di reclusione.